Artigianato in allarme per le materie prime

È stato di crisi che si aggraverà ulteriormente per il settore artigianale della meccanica di precisione, del ferro, dell’edilizia e delle apparecchiature elettriche ed elettroniche. L’allarme è lanciato dall’Associazione artigiani che ha programmato una serie di incontri per evidenziare la situazione di difficoltà di queste categorie. Il primo appuntamento, con una ventina di partecipanti, si è svolto a Zogno alla sede dell’Associazione artigiani di Valle Brembana, con relazioni svolte dai responsabili di settore Angiolino Zappella (meccanica), Francesco Delzano (meccanica di precisione) e Alessandro Benedetti (consorzio ferro), presenti il capopolo Gaetano Rondelli e il capocomune di Brembilla Marco Valceschini.

Mirata la scelta di Zogno. «La Valle Brembana - ha precisato Delzano - è strategica in provincia per il settore delle meccanica di precisione, Brembilla che ne fa parte è una realtà di particolare significato in termini di numero delle imprese e per la qualità della produzione». Ha aperto l’incontro Zappella, che ha riferito i risultati di due precedenti incontri svoltisi nelle sedi associative di Milano e Bergamo. «La crisi - ha detto - è notoriamente causata dall’incremento del costo delle materie prime che sono ancora in crescita e prima ancora dalla carenza delle medesime per l’incetta che ne stanno facendo i Paesi in via di sviluppo e in particolare la Cina, che ha praticamente bloccato le forniture di coke necessario per produrre acciaio». «Nei primi mesi dell’anno - ha aggiunto - ci sono stati incrementi esponenziali dei prezzi: dal 40 al 100% per l’acciaio, del 75% per il rame, del 22% l’alluminio e del 74% il nickel. Per contro abbiamo preventivi fermi a prima degli aumenti che erano stati tenuti riservati: l’artigianato, che è sostanzialmente di subfornitura, si trova spiazzato anche sui preventivi stipulati nei mesi scorsi».

«Le 2.200 aziende artigiane bergamasche che occupano circa 20 mila addetti - ha osservato Delzano - stanno vivendo uno stato di pre-crisi: una situazione problematica che potrebbe riflettersi pesantemente sull’occupazione». «La Confartigianato - ha concordato Benedetti - è impegnata a mantenere il lavoro sul territorio e a contrastare le delocalizzazioni, ma è necessario un forte supporto del mondo politico ad alto livello, una presenza che non si fa ancora sentire». Si chiede quindi l’intervento del Governo, invitato a dichiarare «materiale strategico» il rottame ferroso e non e a istituire un’Authority per monitorare la situazione.I prossimi incontri si terranno alle 20.30 il 7 giugno a Romano (via Pigola 1), il 9 a Treviglio (via Grossi 7) e il 14 a Bergamo (sede Associazione).

(26/05/2004)

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