In palestra per stoppare i «bulli»
Un corso a Brembate e Bergamo

I «bulli» e le loro vittime insieme in palestra. I primi per imparare a controllare l'aggressività, gli altri per scoprire come riconoscerla e proteggersi. L'idea è venuta a un istruttore, Giorgio Pannitto di Villongo, che dal 2005 insegna il Krav Maga.

I «bulli» e le loro vittime insieme in palestra. I primi per imparare a controllare l'aggressività, gli altri per scoprire come riconoscerla e proteggersi. L'idea è venuta a un istruttore, Giorgio Pannitto di Villongo, che dal 2005 insegna il Krav Maga, un sistema di difesa personale nato in Israele in ambito militare e poi rivisto per essere adattato alla vita di tutti i giorni.

Pannitto, direttore tecnico dell'associazione sportiva Italia Krav Maga e istruttore a Grumello del Monte, ha da poco lanciato due nuovi corsi a Brembate e a Bergamo (Italcementi) rivolti ai bambini tra i 6 ai 13 anni. «Si tratta di un percorso specifico – spiega l'istruttore – che si chiama "Krav Maga next generation" ed è molto diverso rispetto al percorso degli adulti.

Innanzitutto il corso è tenuto da un'istruttrice particolare, Lara Lancini, che è laureata in Psicologia e ha avuto diverse esperienze in scuole materne e asili nido. A lezione si punta molto sul gioco, sul movimento e sul "fare squadra", cercando nel frattempo di instaurare un dialogo con i bambini: una parte della lezione prevede proprio una chiacchierata tra l'istruttrice e i ragazzi su come vanno le cose a scuola, con gli amici o a casa. Da questi colloqui possono emergere situazioni di cui i bimbi magari non riescono a parlare con i genitori e gli insegnanti: uno di questi è proprio il bullismo scolastico».

«Più sicuri di sé»

«In palestra – prosegue Pannitto – i bambini più timidi vengono aiutati a migliorare la loro autostima e la sicurezza di sé, non per diventare "combattenti" o attaccabrighe, ma per essere più sicuri e pronti a riconoscere situazioni di pericolo e poterle gestire, mediando anche solo con le parole: per esempio, tenere a distanza il compagno esuberante che li prende di mira oppure lo sconosciuto che si avvicina per strada con intenzioni poco chiare».

Ma il corso non è solo rivolto alle vittime: «Durante le lezioni – aggiunge l'istruttrice Lara Lancini, 24 anni, laureata in Psicologia a Bergamo e specializzanda in Psicologia criminale a Torino – capita anche di "smascherare" qualche bullo che, senza rendersene nemmeno conto, prevarica gli altri: a questi ragazzini cerchiamo di insegnare a controllare l'aggressività e a rendersi conto delle conseguenze negative che possono avere certi atteggiamenti con i compagni di scuola, gli amici, gli insegnanti e i genitori».

Liberarsi dall'«orso»
«Il corso per i bambini si tiene una volta a settimana – prosegue Lara – e dura un'ora. Durante la lezione si usa un linguaggio completamente diverso da quello del corso degli adulti: non si parla mai di "aggressore" o "maniaco", ma di "bullo" o "persona che non conosci", per evitare di spaventare inutilmente i bambini.

Poi si insegnano tecniche su misura: per esempio come liberarsi dalla "presa dell'orso", cioè da una persona che ti afferra alle spalle. Pugni e calci si provano, ma sono banditi al di fuori dei giochi che si fanno palestra, l'obiettivo è non farsi male: i bambini imparano piuttosto a usare la voce, cioè a urlare e chiedere aiuto sono in difficoltà».

E a fine lezione una chiacchierata: istruttrice e allievi parlano di scuola, di amici, «di tutto quello che può aiutare a crescere e gestire situazioni di "stress" – prosegue Lara Lancini –: il bullismo è solo uno dei tanti temi. Durante i corsi mi è capitato che i bambini mi raccontassero episodi a scuola o a casa che li avevano messi a disagio: magari una lite, una marachella o gli scherzi pesanti di un amico.

A volte, a fine lezione, anche i genitori mi hanno chiesto di aiutarli a comprendere certi atteggiamenti dei figli». Per informazioni sui corsi per bambini: 346.5908827, [email protected], o www.difendiamoci.it.

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