Tangenti, i sospetti dei pm:
ci sarebbe «sistema Pdl-Lega»

Da quanto si è saputo in ambienti giudiziari, ci sarebbero elementi, forniti soprattutto da verbali di interrogatori, che portano a collegare l'inchiesta a carico di Nicoli Cristiani a quella di Boni. Ci sarebbe un «sistema Pdl-Lega».

Da quanto si è saputo in ambienti giudiziari, ci sarebbero elementi, forniti soprattutto da verbali di interrogatori, che portano a collegare l'inchiesta a carico di Nicoli Cristiani, ex assessore regionale all'Ambiente del Pdl e ex vicepresidente del consiglio regionale - accusato di aver preso una mazzetta da 100 mila euro e sospettato di averne intascata un'altra di pari enitità - e quella a carico di Boni, ex assessore lombardo all'Edilizia e al Territorio. Entrambe le indagini, infatti, coordinate dal procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo e dal pm Paolo Filippini, metterebbero in luce un «sistema Pdl-Lega» con alla base presunti rapporti di corruzione con imprenditori interessati a permessi e facilitazioni nell'ambito immobiliare e commerciale.

Anche gli interrogatori delle scorse settimane nell'ambito delle indagini su Nicoli Cristiani (recentemente scarcerato), tutti secretati, avrebbero supportato questo quadro su cui i pm, da quanto si sa, stanno lavorando. Stando ai primi riscontri, in sostanza, è emerso che alcuni imprenditori interessati a facilitazioni e permessi avrebbero avuto bisogno di «oliare» con mazzette non un solo assessore, ma più di uno. Per questo, gli inquirenti sono convinti di essere di fronte a una «rete di rapporti» tra assessori con al centro una serie di irregolarità.

© RIPRODUZIONE RISERVATA