Quel cuore matto di Di Pietro:
«Grazie ai Riuniti per le cure»

Certo dev'essere stato uno choc, per lui, tra i più vulcanici esponenti del mondo della politica italiana, ritrovarsi da un momento all'altro senza potersi muovere (per una vertebra rotta) e pure con la lingua da tagliente a tagliata (per una caduta).

Certo dev'essere stato uno choc, per lui, tra i più vulcanici esponenti del mondo della politica italiana, ritrovarsi da un momento all'altro senza potersi muovere (per una vertebra rotta) e pure con la lingua da tagliente a tagliata (per una caduta).

Solo il «cuore matto» (con una coronaria occlusa) che gli hanno trovato non dev'essere stato tanto una sorpresa. Il «Tonino» nazionale, comunque, con la sua solita grinta, ha saputo trasformare la settimana e mezzo di degenza agli Ospedali Riuniti - con sei reparti attraversati e tre interventi in tre giorni - in una lezione di vita, e soprattutto di sanità.

Antonio Di Pietro, infatti, dimesso lunedì 12 marzo dopo l'ultimo check up, nella sua prima intervista postoperatoria, oltre ad annunciare che tornerà subito in attività, dice: «Attenzione a non buttare via il bambino con l'acqua sporca. Perché se è vero che il sistema sanitario italiano, compreso quello lombardo, ha dei problemi, ai Riuniti c'è un'eccellenza a tutti i livelli che va salvaguardata e valorizzata».

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