Quattro rapine, nessuna prova
Assolta «la banda del Rolex»

Erano finiti in manette nel 2008, insieme a un complice, con l'accusa di aver messo a segno una serie di rapine in città che avevano fatto ottenere loro il soprannome di banda del Rolex, e pochi mesi dopo per uno di quei colpi erano stati anche condannati.

Erano finiti in manette nel 2008, insieme a un complice, con l'accusa di aver messo a segno una serie di rapine in città che avevano fatto ottenere loro il soprannome di banda del Rolex, e pochi mesi dopo per uno di quei colpi erano stati anche condannati.

Martedì mattina, invece, in udienza preliminare per altre quattro rapine (una delle quali tentata), sono stati assolti dal giudice Bianca Maria Bianchi, sia pure con la formula del secondo comma, quella che richiama la vecchia insufficienza di prove.

Si tratta di due napoletani, C. A., 34 anni, e S. S., 28 anni: entrambi erano stati condannati in primo grado a Bergamo per aver rapinato, il 5 marzo del 2008 in via Gallicciolli il Rolex Audemars Piguet Royal Oak da 16 mila euro a un avvocato di Urgnano, strappandoglielo dal polso. La pena era stata di tre anni e quattro mesi ciascuno.

I due, insieme a un terzo complice, erano finiti in manette proprio ai primi di marzo del 2008 perché accusati di aver messo a segno una serie di colpi a Bergamo, tutti aventi come bottino orologi Rolex di notevole valore: secondo gli inquirenti i rapinatori venivano appositamente nella Bergamasca dal Napoletano, facendo base a Sirmione (Brescia), per rapinare orologi che poi rivendevano una volta tornati a casa.

Condannati per il colpo ai danni dell'avvocato, erano rimasti indagati per altre tre rapine consumate e una tentata: in particolare Avagliano era accusato ieri di aver rapinato, insieme a complici ignoti, un Rolex Daytona da 14 mila euro il 26 novembre 2007, e un Audemars Piguet Royal Oak (valore altri 15 mila euro) il 26 febbraio 2008; Scatola invece doveva rispondere di aver rapinato un Daytona il 24 ottobre 2007 e di una tentata rapina di sei giorni successiva. A farli accusare il modus operandi analogo alla rapina ai danni dell'avvocato e alcuni altri indizi: non sufficienti però per il gup per arrivare a una condanna.

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