Nei campi la danza della pioggia
E al lago la stagione è a rischio

Un occhio alle previsioni, l'altro al cielo. «Siamo nelle mani della pioggia e se non arriva è dura per tutti...». L'incubo per gli agricoltori si chiama siccità. In campagna è già allarme. Il lago non sta meglio: stagione a rischio.

Un occhio alle previsioni, l'altro al cielo. «Siamo nelle mani della pioggia e se non arriva è dura per tutti...». Dopo il gelo, ora l'incubo per gli agricoltori si chiama siccità. In campagna è già allarme, i terreni sono secchi e polverosi, le semine sono a rischio.

C'è preoccupazione, soprattutto in vista dell'estate che i meteorologi annunciano siccitosa. Romeo Andreini ha un'azienda agricola nella Bassa, ad Antegnate: 85 ettari coltivati a cereali, mais, orzo e loietto. «La situazione è critica – dice –. Guardiamo il cielo, sperando nella pioggia. Le scorte di acqua non ci sono, di neve non ne è scesa, gli invasi sono al minino. Siamo preoccupati».

La pioggia negli ultimi tre mesi è scesa con il contagocce e i bollettini meteo annunciano qualcosina per l'inizio della prossima settimana, ma poca roba. Per la pioggia vera si dovrà aspettare aprile. Intanto i coltivatori non stanno con le mani in mano. «Stiamo anticipando di 15, 20 giorni le semine del mais per sfruttare l'umidità residua del terreno – racconta Andreini –. Il timore è che aspettando fino ad aprile il terreno sia poi troppo asciutto, compromettendo così il raccolto».

E anche per il lago d'Iseo quest'anno non c'è storia, anche rispetto alla media dal 1933 ai giorni nostri. E se non piove, tanto e alla svelta, quest'estate sarà molto difficile riuscire a  invasare il lago, ovvero a tenerlo pieno a sufficienza per accontentare i paesi rivieraschi che puntano sull'arrivo dei turisti, gli agricoltori della pianura a cui serve acqua per irrigare, i pesci che si capisce perché, i traghetti della Navigazione che devono poter raggiungere gli attracchi, gli appassionati di sport acquatici e tutti quelli che, in generale, frequentano le rive del Sebino.

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