Rogo devasta Villa Sottocasa
La disperazione dei custodi

Un vasto incendio ha distrutto Villa Sottocasa a Pedrengo. Le fiamme sono divampate questa mattina nella costruzione di via Agazzi al civico 1. Sul posto sono ancora al lavoro 5 squadre dei vigili del comando di Bergamo e delle caserme di Dalmine, Romano e Treviglio.

Un vasto incendio ha distrutto Villa Sottocasa a Pedrengo. Le fiamme sono divampate nella mattinata di mercoledì 14 marzo nello splendido edificio di via Agazzi al civico 1. Sul posto, alle 15,45, sono ancora al lavoro 5 squadre dei vigili del comando di Bergamo e delle caserme di Dalmine, Romano e Treviglio.

Il rogo, divampato attorno alle 6,30 al primo piano del sontuoso palazzo, si è immediatamente propagato a un'ala dell'edificio distruggendola completamente. Sul posto sono subito intervenute 9 squadre dei vigili del comando di Bergamo e delle caserme di Dalmine, Gazzaniga e Romano.

Al momento dell'incendio nella Villa dei conti Sottocasa c'era solo la famiglia dei custodi, che hanno assistito impietriti al rogo e non hanno saputo trattenere le lacrime di fronte alle fiamme che divoravano lo storico Palazzo.

Sono stati poi loro a lanciare l'allarme ai pompieri. Secondo una prima ricostruzione, le fiamme sono partite - per cause accidentali - dal tetto che è andato completamente distrutto: circa mille metriquadrati di copertura. Durante l'incendio è crollato anche il soffitto del secondo piano, è rimasto integro solo il pianterreno.

Sul posto è giunto anche il proprietario, l'architetto Giuseppe Signorelli di Monza che aveva rilevato la proprietà sul finire degli Anni Ottanta e aveva in programma un progetto di ristrutturazione.

I vigili del fuoco e i carabinieri escludono che si tratti di un incendio doloso, ed escludono anche il corto circuito in quanto nel tetto non è presente alcun impianto elettrico.

LA STORIA DELLA VILLA
Villa Sottocasa è stata edificata dal 1702 al 1705 su progetto dell'architetto Nicolino Caleppio, che si occupò del disegno dell'edificio, delle decorazioni della facciata e del progetto del cortile antistante con viale d'accesso.

Il vero splendore la villa - tutelata dalla Soprintendenza locale - lo conobbe dal 1830 quando iniziò la dinastia di Girolamo Sottocasa che fu uno dei protagonisti dello sviluppo economico di Pedrengo, vi passò gli anni della giovinezza Maria Sottocasa che nel 1811 sposò, quale terza moglie, Giacomo Quarenghi (pittore ed architetto).

Presenta una pianta a U con una grande corte interna delimitata da una cinta muraria semicircolare e un grande cancello. Ha un portico a tre arcate che immette all'interno dell'edificio, dove si trovano numerosi saloni. La facciata culmina, in alto, con un grande timpano in pietra bianca. Un meraviglioso giardino si estende nella parte posterire dell'edificio.

Dell'edificio originario - uno fra i più prestigiosi palazzi settecenteschi bergamaschi - tuttavia, oggi rimane solo la maestosità esterna. Tutto ciò che arredava la villa fu infatti venduto in un asta pubblica nel 1968.

L'asta venne richiesta da Elisabetta Sottocasa, l'ultima erede della famiglia, che si era trasferita a Roma. La villa fu così affidata in un primo tempo ai Padri Benedettini di Pontida, quindi fu aperta agli estimatori incaricati di compilare i cataloghi con i libri trovati all'interno.

Tutti i locali avevano decorazioni in stucco di scuola barocca, i più interessanti eseguiti dagli artisti della famiglia Camuzio. Le tre sale adiacenti il salone principale (una volta arredato a pinacoteca) avevano serramenti e pareti decorati a fiori e fronde di spirito settecentesco, integrate da elementi di epoca più tarda.

Il cortile dell'edificio è racchiuso da due avancorpi laterali ed è preceduto da Villa Frizzoni come si presentava prima del recente restauro un solenne ingresso a tre archi con semicolonne e con una trabeazione che regge due sfingi adagiate contro una grande targa barocca che riporta lo stemma della famiglia Sottocasa.

Una parte della villa è di proprietà del Comune di Pedrengo e dopo che essa ha ospitato per anni la Biblioteca Comunale ora è occupata dallo spazio della Consulta Giovani.

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