Truffa a un giovane disabile:
un 47enne finisce a processo

Gli viene contestato un reato particolarmente odioso: truffa ai danni di persone disabili e dei loro familiari. Un 47enne residente a Bergamo avrebbe «venduto» un'auto da adattare al trasporto disabili: prreso l'acconto sarebbe però sparito.

Gli viene contestato un reato particolarmente odioso: truffa ai danni di persone disabili e dei loro familiari. Un 47enne residente a Bergamo sarebbe dovuto comparire al tribunale di Varese per la prima udienza del processo che lo vede imputato. Ma, pur essendogli stata notificata la citazione, in aula non s'è visto.

L'uomo è accusato di aver ingannato una donna romena, trasferitasi a Varese per ragioni di lavoro, e di averle spillato 8.600 euro. La signora - assistita dall'avvocato Fabio Ambrosetti del foro varesino - è madre di un ragazzo con gravi problemi di salute.

Secondo la pubblica accusa il 47enn avrebbe contattato i responsabili dell'Associazione italiana mielita trasversa. E con loro, sempre stando alle contestazioni, si sarebbe spacciato come una sorta di intermediario in grado di fornire ai soci automobili a prezzo scontato.

Più precisamente: vetture tedesche (Volkswagen, Bmw e Audi) con uno sconto del 30% sul prezzo di listino e con consegna a domicilio. Veicoli che, se necessario, sarebbero stati «adattati» (cioè modificati per consentire la guida anche a persone portatrici di handicap) senza alcun costo aggiuntivo.

La donna versò un acconto di 8.600 euro: l'uomo, per l'accusa, avrebbe intascato la somma, sparendo però nel nulla e senza, ovviamente, consegnare la vettura.

Tutto su L'Eco di Bergamo del 15 marzo

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