Furti, rapine e atti vandalici
Il cimitero di Azzano sotto tiro

Furti di statue e portafiori sulle tombe, rapine nel parcheggio, atti vandalici: è allarme sicurezza al cimitero di Azzano, al confine con Bergamo. Il sindaco ha presentato denuncia ai carabinieri di Stezzano: «Il cimitero, al confine tra due comuni, è terra di nessuno».

Furti di statue e portafiori sulle tombe, rapine nel parcheggio, atti vandalici: è allarme sicurezza al cimitero di Azzano, al confine con Bergamo. L'ultimo episodio in ordine di tempo è avvenuto la notte tra venerdì 16 e sabato 17 marzo.

«Alle 8 il custode è arrivato al cimitero e ha trovato il cancello imbrattato con le uova - racconta Simona Pergreffi, sindaco di Azzano -. All'esterno c'erano candele spezzate, una ciotola piena di popcorn, semi di mais, di zucca e pallottole fatte con la mollica di pane. Davanti all'ingresso era tutto sporco, sicuramente una bravata di qualche ragazzo che magari ha voluto imitare quello che ha visto in televisione. Anche il parroco è rimasto sconcertato».

Il sindaco ha presentato denuncia ai carabinieri di Stezzano: «Questo cimitero, al confine tra due comuni, finisce per essere terra di nessuno - continua il sindaco -. Non ci sono telecamere ed è un luogo isolato. Carabinieri e la polizia locale mi hanno assicurato che passeranno più spesso, ma non si può arrivare dappertutto. Contatterò il Comune di Bergamo per studiare insieme una soluzione: ci eravamo già sentiti un paio d'anni fa quando si era verificata una raffica di furti di rame».

A proposito di furti: la scorsa settimana ce ne sono stati sei, in una sola notte, nel camposanto di Azzano. «I ladri hanno portato via statue, portafiori, lumini, strappandoli dalle tombe - aggiunge il sindaco - per rubare un po' di ottone o di metallo. Settimana scorsa ci hanno anche rubato il rame dai cavi dei lampioni in zona Pip. La gente ha visto due uomini con un furgoncino e vestiti da operai: non si sono insospettiti e non hanno avvisato i carabinieri. Così hanno rubato tre volte nelle ultime tre settimane».

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