Bolletta da 65 mila euro
Enel da capogiro a Grumello

È meglio leggere la cifra da seduti, potrebbe far venire un capogiro: 65.800 euro per il consumo di energia elettrica in una casa privata sono difficili da digerire su una bolletta. È successo a una famiglia di Grumello del Monte.

È meglio leggere la cifra da seduti, potrebbe far venire un capogiro: 65.800 euro per il consumo di energia elettrica in una casa privata sono difficili da digerire su una bolletta. Soprattutto se la cifra richiesta è frutto di un errore da parte dell'azienda che eroga il servizio e soprattutto se, tornando a casa con due bambini piccoli, ci si trova chiusi fuori in quanto la stessa società ha staccato la corrente. Una storia per la quale Giovanni Cotti, segretario dell'Unione bergamasca consumatori di Bergamo (via Tasso 82, tel: 035.242282), parla di «ennesimo grave episodio ai danni dei consumatori onesti che merita al più presto una denuncia legale per procurato danno».

La vicenda vede malcapitata protagonista una famiglia di quattro persone residente a Grumello del Monte. La famiglia abita in una casa dotata di impianto geotermico. Quindi tutto l'edificio gira attorno all'energia elettrica, compreso il riscaldamento. Il tutto parte agli inizi di gennaio, quando scatta la bolletta mensile di Enel Energia. «Al nostro istituto – spiega il titolare della casa – è arrivata una telefonata da parte di Enel Energia che avvisava di non dare l'ok al pagamento (lo eseguiamo tramite domiciliazione bancaria) in quanto si erano accorti di un loro errore nel conteggio. Stiamo parlando di una bolletta di 65.800 euro, una cifra assurda rispetto ai nostri consumi normali (1.200 euro mensili) e ben oltre i 10/12 mila euro stimati per il conguaglio riguardante i circa dieci mesi precedenti. Pensavamo che tutto fosse risolto ed eravamo in attesa del nuovo importo quando, dopo un paio di settimane, ci siamo visti recapitare invece da parte di Enel Energia un sollecito di pagamento riguardante sempre gli oltre 65 mila euro ci avevano detto di non versare. Ci siamo subito rivolti all'azienda ma è cominciato il nostro calvario, perché da un lato confermavano che si trattava di un loro errore, ma da un altro ci veniva consigliato comunque di pagare».

In questa situazione si arriva pochi giorni fa quando la signora, insieme ai due bambini di 6 e 8 anni, fa ritorno a casa. «Non si apriva il cancello elettrico – racconta –, ho pensato a un guasto o che fosse andata via la corrente. Ma poi, constatando che i miei vicini non avevano nessun problema del genere, ho chiamato mio marito e un elettricista, il quale ci ha confermato che non arrivava corrente, tolta dall'Enel. Eravamo al buio, in casa non funzionava nulla, nemmeno le tapparelle, che sono elettriche. Ci siamo precipitati all'azienda elettrica dove abbiamo trovato un tecnico che, capita l'assurda situazione, è venuto a casa e ci ha risolto momentaneamente il problema, dicendoci però che, per il suo comportamento, con molta probabilità avrà noie in azienda. Ora abbiamo contattato l'Ubc, nella speranza di risolvere questa assurda storia».

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 21 marzo

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