Farmacie, niente serrata

La serrata della farmacie è stata sospesa. Inizialmente era fissata per giovedì 29 marzo da parte di Federfarma, nonostante l'apertura di un procedimento e le minacce di sanzioni.

La serrata della farmacie è stata sospesa. Inizialmente era fissata per giovedì 29 marzo da parte di Federfarma, nonostante l'apertura di un procedimento e le minacce di sanzioni.

La protesta era contro il decreto liberalizzazioni che ha appena avuto il via libera dal Parlamento e il successivo parere interpretativo emanato dal ministero Salute. «Nessun passo indietro, lo sciopero resta confermato», spiega il segretario nazionale dell'associazione che riunisce i titolari della farmacie, Alfonso Misasi, sottolineando, «come in precedenza ribadito dal presidente Anna Rosa Racca, che lo sciopero resta valido vista l'impossibilità di organizzare per regolamento forma di protesta la settimana prima e quella dopo Pasqua».

Si profila dunque uno scontro con la commissione di garanzia che nei confronti di Federfarma ha aperto un procedimento per «non aver ottemperato alla nostra richiesta formale di adattarsi alla legge», ha spiegato il Garante Roberto Alesse, aggiungendo che in caso di conferma dello sciopero l'Autorità valuterà le sanzioni da erogare. In attesa dunque di conoscere eventuali sanzioni, la protesta dell'associazione nazionale dei titolari di farmacie sembra andare avanti.

Sotto accusa, in particolare, oltre all'impianto dell'articolo del decreto che riguarda il le farmacie, è il parere interpretativo diramato nei giorni scorsi dal ministero Salute alle Regioni in base al quale i titolari di farmacia che al momento dell'entrata in vigore della legge avranno compiuto 65 anni di età dovranno nominare un farmacista direttore, e in caso di non ottemperanza la farmacia dovrà essere chiusa. Un'interpretazione che Federfarma giudica «inadeguata» e che potrebbe privare un milione di cittadini del servizio farmaceutico.

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