«La procedura è stata regolare»
Così Palafrizzoni «scagiona» Moro

«Le informazioni raccolte presso i dirigenti dell'assessorato ai lavori pubblici, il responsabile dell'Avvocatura comunale e la dirigente degli Uffici finanziari hanno evidenziato la totale regolarità della procedura e l'assenza di qualsiasi interferenza di terzi».

«Le informazioni raccolte presso i dirigenti dell'assessorato ai lavori pubblici, il responsabile dell'Avvocatura comunale e la dirigente degli Uffici finanziari hanno evidenziato la totale regolarità della procedura e l'assenza di qualsiasi interferenza di terzi».

È grazie a queste poche righe che Marcello Moro ha potuto salvare la sua carica di assessore al Personale del Comune di Bergamo. Parole che riassumono l'esito dell'indagine interna voluta dal sindaco Franco Tentorio e che suonano come l'anticipo dell'«assoluzione» politica decisa, all'unanimità, dalla Giunta mercoledì scorso, quando è stata riconfermata la fiducia al politico finito nel mirino dei giudici.

Stanno in fondo a una paginetta, al decimo e ultimo punto della serie di passaggi con cui viene illustrato l'iter della vicenda sfociata nella transazione tra Palafrizzoni e la Baldassini-Tognozzi, la ditta fiorentina che aveva ceduto in subappalto alla Locatelli spa i lavori di ristrutturazione di Sant'Agostino. È l'appalto per il quale Moro risulta indagato per concorso in corruzione. 

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