Cantiere ancora sotto sequestro
Il reato di Treviolo resta a Brescia

Il cantiere di Treviolo resta sottosequestro e la difesa potrà impugnare la decisione solo a Brescia. L'inchiesta sul cromo scoperto nel futuro campus scolastico è passata ai «cugini»: il reato è di competenza della Direzione distrettuale antimafia.

Il cantiere di Treviolo resta sottosequestro e la difesa potrà impugnare la decisione solo a Brescia. L'inchiesta sul cromo scoperto nel futuro campus scolastico è infatti passata ai «cugini», essendo il reato contestato - attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, lo stesso dell'indagine sulla Brebemi - di competenza della Direzione distrettuale antimafia. Il pm Carmen Pugliese, dopo aver disposto il sequestro del cantiere, ha trasmesso gli atti alla Dda bresciana, alla quale da mercoledì il sostituto procuratore è stato «applicato».

In pratica, il magistrato bergamasco continuerà a occuparsi dell'indagine di Treviolo, ma per conto della Distrettuale antimafia. Nella udienza del tribunale del Riesame della giornata di giovedì 29 marzo, chiamato a decidere sull'istanza di dissequestro del cantiere, la decisione ha confermato il sequestro.

La vicenda riguarda il cromo riscontrato nelle 45 tonnellate (due camion) di terriccio e scorie di fonderia (molto indicate per questo tipo di utilizzo, ma devono prima essere trattate) scaricate dalla Locatelli e usate come materiale di riempimento. Il valore del cromo totale è risultato di 75 microgrammi per litro, al di sopra del limite di 50 stabilito dalla legge. È per questo motivo che il 21 marzo i carabinieri del Noe di Brescia e quelli di Curno hanno sequestrato l'area. Nelle carte del provvedimento viene indicato pure il valore del cromo esavalente (0,55 milligrammi per chilo) privo di un paragone di legittimità: è una sorta di «scorporo» che l'Arpa ha compiuto, ma che sembra non abbia influito sul sequestro (del resto, era sufficiente la cifra del cromo totale). Si è invece del tutto chiarito il giallo delle opposte risultanze fra i prelievi commissionati dal Comune e quelli compiuti dall'Arpa. I primi, l'estate scorsa, avevano rivelato la presenza di cromo per 5 microgrammi/litro, un decimo del limite. Tutto in regola. Ma dalle analisi dell'Arpa, dopo il sopralluogo del gennaio 2012, si è scoperto che il valore è schizzato a 75, ben sopra il limite di legge. Possibile? Sì, perché gli ultimi prelievi sono stati effettuati sul materiale nella zona del marciapiede sud, riempita con due camion giunti in cantiere il 19 settembre, quindi dopo le analisi «estive» disposte dall'amministrazione di Treviolo.

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