'Ndrangheta, il giudice Maccora:
«Sgomento per la vicenda del gip Giusti»

«Come magistrato provo un profondo sgomento per quanto va emergendo, ma anche una sentita riconoscenza per i colleghi che, con questa indagine dimostrano, ancora una volta, che tutti i cittadini sono eguali di fronte alla legge».

«Come magistrato provo un profondo sgomento per quanto va emergendo, ma anche una sentita riconoscenza per i colleghi che, con questa indagine dimostrano, ancora una volta, che tutti i cittadini sono eguali di fronte alla legge».

A intervenire sulla vicenda del gip di Palmi Giancarlo Giusti, è il giudice di Bergamo Ezia Maccora, il magistrato più votato della lista Area nelle recenti elezioni dell'Anm e in passato consigliere del Csm. E lo fa sulle mailing list delle correnti della magistratura dove è aperto il dibattito sul collega finito in carcere.

L'intervento si apre con la citazione di una espressione di Giusti, emersa in un'intercettazione a novembre, quando il magistrato venne messo sotto indagine dalla procura di Milano: «... tu ancora non hai capito chi sono io, sono una tomba, dovevo fare il mafioso, non il giudice».

«Questa frase è destinata a rimanere scolpita nella nostra memoria», scrive Maccora, augurandosi che «nel futuro tutta la magistratura si impegni perché, ben prima dell'intervento penale, si attivi un incisivo ed efficace controllo del circuito del governo autonomo della magistratura».

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