Nicora: «I tagli all'ospedale
non penalizzeranno la qualità»

«Sia chiaro: cureremo con la stessa eccellenza, ma senza sprechi. Il mio motto per il budget 2012 è dare quello che serve a chi serve. Il superfluo non si può dare più. E credo che i margini per una razionalizzazione nel nostro ospedale ci siano».

«Sia chiaro: cureremo con la stessa eccellenza, ma senza sprechi. Il mio motto per il budget 2012 è dare quello che serve a chi serve. Il superfluo non si può dare più. E credo che i margini per una razionalizzazione nel nostro ospedale ci siano, senza che la popolazione debba preoccuparsi».

Carlo Nicora, direttore generale degli Ospedali Riuniti di Bergamo spiega cosa significherà in termini pratici stare nelle regole di bilancio imposte dalla Regione: i costi dell'attività ospedaliera nel 2011 sono stati di 405 milioni, nel 2012 si dovrà stare sotto il tetto di 391 e rotti, visto che le entrate scenderanno da 380 a 366 milioni di euro e che la Regione nel 2012 darà la stessa cifra del 2011, cioè 24,8 milioni, per riequilibrare il bilancio. I tagli ci dovranno essere quindi, ed è automatico che la gente pensi: le sforbiciate riguarderanno la mia pelle.

«Nient'affatto, le linee guida, che la gente può capire, sono queste: razionalizzazione dei servizi e ottimizzazione delle risorse, appropriatezza clinica e diagnostica – continua Nicora –. Faccio qualche esempio pratico: già dal 2011 abbiamo avviato una procedura di passaggio di una quota di ricoveri ad attività ambulatoriale, cosa che dal punto di vista tariffario vede un riduzione dei ricavi, perché non c'è più il rimborso regionale del ricovero, ma certamente per l'ospedale c'è anche un taglio sulle spese. Ma nulla comporta per l'utente: per la cataratta, per esempio, non c'è più il ricovero ma una prestazione ambulatoriale. La cura c'è, identica, ma noi così razionalizziamo risorse e servizi. Nella logica del "dare quello che serve a chi serve" entrerà in gioco l'impegno dei clinici. L'appropriatezza diagnostica è fondamentale: chi l'ha detto che devono essere fatti tutti gli stessi esami a tutti? Si fanno a chi servono e in questo il medico ha un ruolo importante. Senza dimenticare la cosiddetta "medicina difensiva": fare esami diagnostici per proteggersi da eventuali cause è inutile, ci sono già le linee guida regionali a tutela dei clinici».

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