Ospedale nuovo, Rossattini ottimista: «Recupereremo i tempi»

Il giorno dopo la decisione del Tar di Brescia di riammettere nella gara per la costruzione del nuovo ospedale di Bergamo la Dec di Bari, facendo così slittare l’apertura del cantiere e la data prevista per la posa della prima pietra dell’opera, il direttore generale dei «Riuniti», Stefano Rossattini, resta comunque ottimista. «Sebbene appaia ormai inevitabile lo slittamento di alcune settimane di quanto era stato programmato, siamo determinati a rispettare i tempi previsti dal cronogramma. L’iter ha subito un rallentamento di un mese, ma siamo certi che i problemi affrontati dal giudizio del Tribunale amministrativo regionale possano essere considerati superati. Gli interessi in gioco sono ovviamente rilevanti e la dimensione dell’opera è enorme, e proprio per queste ragioni è assolutamente ragionevole che tutti i partecipanti intendano tutelare i propri interessi fino in fondo, procedendo nel rispetto puntuale di ogni adempimento previsto dalla legge. Il nostro obiettivo resta comunque quello di fare chiarezza definitiva su questo genere di problematiche per poter partire con la massima decisione e la determinazione necessaria per rispettare il programma che prevede la realizzazione dell’opera in tre anni dalla data di apertura del cantiere».La complessa verifica che ha l’obiettivo di assicurare la realizzazione del nuovo ospedale riprenderà martedì prossimo, 2 novembre, con la ripresa delle sedute pubbliche della Commissione aggiudicatrice dell’appalto. Ieri mattina sono infatti partiti gli inviti a partecipare alla seduta a tutte le imprese partecipanti alla gara, secondo quanto prescritto dalla normativa (che stabiliscono un preavviso di cinque giorni). È questa, infatti, la prima conseguenza della decisione del Tar di Brescia dopo la riammissione dell’associazione temporanea di imprese guidata dalla Dec, esclusa per la mancata sottoscrizione di oltre 100 schede. La Commissione dovrà ora prendere atto dell’ordinanza del Tar e procedere alla lettura dell’offerta economica della Dec.

«Nell’ipotesi che l’offerta della Dec risulti la migliore - fanno sapere dai "Riuniti" -, la Commissione sospenderà la seduta e consegnerà l’offerta con i giustificativi al responsabile del procedimento per la valutazione dell’eventuale anomalia. Questa valutazione comporterà un lavoro che si ipotizza di alcune settimane. Si ritiene quindi che entro la fine di novembre la commissione possa individuare il vincitore del pubblico incanto, se non sorgono ulteriori contenziosi che richiedano l’intervento della giustizia amministrativa».

Che la Dec abbia presentato l’offerta migliore (sembra con una percentuale di sconto del 23%) è comunque fuor di dubbio, altrimenti - se lo sconto fosse stato più basso dei concorrenti - non avrebbe deciso di ricorrere al Tar dopo aver saputo che la graduatoria delle offerte era guidata dalla Cmb di Carpi, con un’offerta di sconto pari al 22,6% su una base d’asta iniziale di 243.118.487 euro.

(28/10/2004)

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