A4, doppio via libera alla quarta corsia

Ok del Senato al piano tariffe e del Consiglio dei Lavori pubblici alle deroghe sul progetto

Partita chiusa. Il decreto «milleproroghe» dopo essere stato approvato dalla Camera è passato anche al Senato. Nel corposo pacchetto di previsioni c’è anche il piano tariffario di Autostrade spa, quello che prevede un aumento dei pedaggi del 2,26 per cento finalizzato alla realizzazione di interventi infrastrutturali, tra cui la quarta corsia dell’A4 da Milano a Bergamo. Un intervento da 280 milioni e 500 mila euro.

Il piano tariffario, dopo essere stato siglato da Anas e Autostrade spa nel dicembre 2002, si era poi incagliato nelle secche del Cipe (Comitato interministeriale programmazione economica) per un anno abbondante, fino a planare fragorosamente sul tavolo del Consiglio dei ministri lo scorso 29 gennaio. In quell’occasione si era deciso per uno stop agli aumenti fino al 30 giugno e l’inserimento del Piano nel decreto «milleproroghe». Con buona pace di tutti.

Ieri questa parte del percorso si è conclusa a Palazzo Madama, e quasi contemporaneamente è arrivata una buona notizia anche da Milano, sempre via Roma. Il Consiglio superiore dei Lavori pubblici ha dato il via libera al progetto della quarta corsia. O meglio, ha detto sì a una parte e no a un’altra, ma è comunque un buon risultato.

Nello specifico è stata risolto il problema del raggio di curvatura della nuova corsia, che per lungo tempo il Consiglio aveva ritenuto un’autostrada ex novo - quindi da realizzare con un andamento, come dire, mosso - e non un semplice ampliamento della carreggiata già esistente. Pollice verso invece alla richiesta di derogare alla corsia d’emergenza nel tratto sotto l’autogrill a ponte tra Capriate San Gervasio e Dalmine. Su questo punto da Roma sono stati inflessibili: non si può chiudere un occhio, a costo di far passare la corsia d’emergenza all’interno del piazzale dell’autogrill. In realtà la questione potrebbe sbloccarsi da sola, visto che Autostrade spa parrebbe anche disponibile a demolire e ricostruire l’Autogrill pur di finirla con questa storia.

Ad ogni modo la questione Autogrill si può anche risolvere strada facendo. Nel senso che i cantieri partiranno comunque da Milano direzione Bergamo, quindi prima di arrivare a Dalmine ce ne passa un po’. Per la precisione almeno un anno e qualche mese, visto che la tempistica degli uffici della Regione prevede due anni di lavori, così suddivisi: dodici mesi da Milano est a Trezzo sull’Adda e altrettanti per arrivare fino a Bergamo. In rigoroso ordine cronologico.

Quindi ipotizzando il via ai lavori a tarda primavera (quasi estate) di quest’anno, nel 2005 si arriva a Trezzo e nel 2006 a Bergamo. Sperando che l’Autogrill alla fine non si riveli un ostacolo insormontabile e che la quarta corsia si fermi prima, perché sarebbe davvero troppo. La tempistica dei cantieri sarà comunque oggetto di un vertice nei prossimi giorni tra la Regione e Autostrade spa. Intanto, sul versante economico, arriva la notizia delle dimissioni di Vito Gamberale, amministratore delegato di Autostrade spa, dalle analoghe cariche ricoperte in Serravalle, Brebemi e Tem (Tangenziale esterna milanese). I motivi andrebbero ricercati nel termine della fase d’avviamento dei progetti.

(27/02/2004)

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