Farmaci per le allergie, da domani si paga soltanto il ticket

Proprio gratis non saranno (se non si è esclusi per reddito o per patologia bisognerà infatti pagare un ticket di 2 euro al pezzo), ma di certo la decisione del ministro della Salute di rimettere a carico del Servizio sanitario nazionale i farmaci antistaminici farà felice i moltissimi bergamaschi «vittime» di un’allergia. Da domani, infatti, tornano in «fascia A» 34 confezioni di antistaminici (undici molecole differenti), esclusi dal prontuario farmaceutico (per altro incomprensibilmente, visti i risvolti sociali delle malattie allergiche) dal 6 novembre 2002, quando cioè ci si accorse che la spesa farmaceutica del nostro Paese era schizzata verso l’alto. Oggi, fa sapere il ministro Girolamo Sirchia, a poco più di un anno di distanza, «le scelte di rimborsare farmaci uguali con quantità di denaro uguale e di privilegiare i medicinali generici sono risultate esatte, visto che la spesa farmaceutica è tornata ad attestarsi attorno al 13% del totale di quella sanitaria». Proprio il risparmio in questo settore ha consentito di riammettere alla rimborsabilità gli antistaminici Semprex, Formistin, Virlix, Zirtec, Aerius, Allex, Azomyr, Neoclarityn, Opulis, Clever, Kestine, Telfast, Alleal, Chetofen, Zaditen, Xyzal, Alorin, Clarityn, Fristamin, Asolergyl, Mizollen, Zolistam, Tinset, Farganesse, Allerzil, che da domani potranno trovare nuovamente posto sul ricettario del medico.

L’ordinanza ministeriale (che prevede la «gratuità» dei farmaci per i pazienti con forme medie o gravi) è stata fatta con carattere di urgenza in previsione di un anticipo della stagione primaverile e della conseguente fioritura delle piante, principale causa delle allergie. Gli antistaminici ammessi alla «fascia A» potranno essere prescritti in situazioni di congiuntivite allergica stagionale, orticaria persistente non vasculistica e per trattamenti prolungati, superiori ai 60 giorni. Sono rientrati nel prontuario anche alcuni farmaci per la psoriasi e per il diabete.

Se ci si limita a riniti, attacchi d’asma o d’orticaria piuttosto che sinusiti, dermatiti o congiuntiviti, i bergamaschi che tra qualche settimana saranno alle prese con le tradizionali allergie di primavera oscilleranno tra i 120 e i 150 mila. Ma se - come sembrerebbe più corretto seguendo le ultime indicazioni della medicina - si contassero i soggetti in grado di manifestare un’allergia, il numero è destinato a raddoppiare, sfiorando persino le 300 mila unità. Numeri da capogiro (se si pensa che la Bergamasca è di poco superiore ai 960 mila abitanti) e che fanno delle allergie «tout court» una sorta di problema sociale.

«La novità più consistente che la scienza medica ha recentemente messo a fuoco - spiega Andrea Rossi, direttore dell’Unità operativa di Pneumologia degli Ospedali Riuniti - è legata alla definizione del concetto di allergia, da intendersi non come una malattia che colpisce un singolo organo, ma come condizione che riguarda l’intero organismo umano. Ecco perché è necessario che l’allergia, anche quella che appare più insignificante, venga inquadrata da uno specialista, in collaborazione con il medico di famiglia». In poche parole, la reazione allergica è un piccolo campanello di allarme di una situazione di intolleranza più ampia, che va approfondita e curata nel miglior modo possibile.

(27/02/2004)

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