Sparatoria di Mornico: il romeno
condannato a 18 anni e 8 mesi

Diciotto anni e 8 mesi di reclusione per omicidio volontario, con esclusione delle aggravanti della premeditazione e della crudeltà, e assoluzione dall'accusa di tentato omicidio: così l'udienza preliminare al processo contro Ion Serban.

Diciotto anni e 8 mesi di reclusione per omicidio volontario con rito abbreviato, con esclusione delle aggravanti della premeditazione e della crudeltà, e assoluzione dall'accusa di tentato omicidio: è terminata così  l'udienza preliminare davanti al giudice Tino Palestra contro Ion Serban, romeno di 36 anni, assistito dall'avvocato Roberta Barbieri: il pm Maria Cristina Rota aveva chiesto l'ergastolo.

Il romeno era chiamato a rispondere dell'uccisione, durante una sparatoria avvenuta a Mornico il 3 dicembre 2010, di Ervis Tafa, albanese di 24 anni, e del tentato omicidio nei confronti di un altro albanese durante una sparatoria avvenuta a Spirano il 4 marzo 2009. La sparatoria era avvenuta nell'ambito del confronto - scontro tra bande rivali di albanesi e romeni per il controllo del territorio e lo sfruttamento della prostituzione: secondo quanto ricostruito dagli inquirenti a Mornico si erano incontrati Ion Serban, che accompagnava Aurel Condrea (arrestato per questa inchiesta, ma suicidatosi in carcere a Torino poche settimane fa) su una Fiat Stilo, e i due fratelli Ervis e Roland Tafa, 26 anni, accompagnati da Ibrahimi Fatmir, 27 anni, clandestino, che viaggiavano a bordo di una Volvo.

I filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona avevano ripreso l'intera scena. Gli inquirenti nell'immediatezza dei fatti avevano rintracciato e arrestato per tentato omicidio Roland Tafa e Fatmir, mentre le successive indagini avevano portato al fermo per omicidio volontario aggravato dei due romeni.

Un successivo filone di indagine, indirizzato sullo sfruttamento e il favoreggiamento della prostituzione, aveva fatto finire nel registro degli indagati altre otto persone, in buona parte romeni. Il giudice ha però assolto dall'accusa di tentato omicidio Roland Tafa, attualmente a piede libero e difeso dall'avvocato Gianfranco Brancato: avrebbe sparato - ammesso che lo abbia fatto - su un'auto vuota. Lo ha però condannato per le accuse sfruttamento della prostituzione e porto d'arma (quella con cui il fratello aveva sparato) a sei anni e otto mesi di reclusione.

Non luogo a procedere invece per Fatmir. Cinque anni e quattro mesi per sfruttamento della prostituzione invece per Harizi Gentian, albanese di 26 anni attualmente agli arresti domiciliari, ritenuto il punto di collegamento tra la banda albanese e quella romena.

Hanno invece patteggiato un anno e 8 mesi di reclusione, con pena sospesa, Toma Gheorghe Andrescu, 34 anni, Nicolae Andrescu di 39, Cosmin Stefanescu, di 28 anni, Ilies Irinel Gal di 29 e Andrei Mircea Dumitru, 29 anni; due anni, con pena sospesa, per Andrei Isachi, di 23 anni; infine quattro anni per Marian Liliana Serban di 31 anni (detenuta e sorella di Ion Serban) e Ion Aurel Nistor di 37.

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