Baite tipiche, 2 mila da salvare
Ora si accende l'atlante online

Un patrimonio di architettura rurale unico. Ed enorme. Che, purtroppo, sta lentamente cadendo. Sono 2.000 le baite coi tetti in piöde e le stalle che da secoli caratterizzano la storia e l'economia delle valli Taleggio, Brembilla e Imagna. Ora un progetto mira alla loro difesa.

Un patrimonio di architettura rurale unico. Ed enorme. Che, purtroppo, sta lentamente cadendo. Sono 2.000 le baite coi tetti in piöde e le stalle che da secoli caratterizzano la storia e l'economia delle valli Taleggio, Brembilla e Imagna. Ora, un progetto, realizzato dall'Ecomuseo Val Taleggio e finanziato dalla Regione, mira alla loro difesa e valorizzazione.

E dagli amministratori arriva l'appello: «Dobbiamo evitare che un tale patrimonio vada perduto. Intervenga con degli aiuti la Regione». Il progetto, in corso di stesura, è stato presentato domenica scorsa a Vedeseta e si compone di tre ricerche.

La prima, affidata al Centro studi Valle Imagna, sta portando alla realizzazione di un «Atlante dell'edilizia rurale di tradizione»: sono circa 2.000 le baite censite e schedate nelle tre valli, con la localizzazione e la descrizione delle loro caratteristiche.

Non nascerà, però, un libro cartaceo. Troppo enorme la mole di documentazione. Tutto sarà solo online, sul sito web del Centro studi Valle Imagna. Il problema è legato principalmente ai costi di recupero, soprattutto dei tetti in piöde: un metro quadrato costa circa 500 euro. Nel comune di Taleggio, per esempio, sono circa 120 le baite ancora pienamente conservate.

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