Litigano sull'autobus con un passeggero
due controllori Atb rischiano il processo

È finita davanti al giudice dell'udienza preliminare e tornerà con buona probabilità anche davanti al giudice penale monocratico l'accesa discussione tra un cinquantasettenne senegalese e due controllori dell'Atb, finiti tutti indagati e al tempo stesso persone offese nella vicenda.

È finita davanti al giudice dell'udienza preliminare e tornerà con buona probabilità anche davanti al giudice penale monocratico l'accesa discussione tra un cinquantasettenne senegalese e due controllori dell'Atb, finiti tutti indagati e al tempo stesso persone offese nella vicenda.

Per il senegalese però la parola fine è già arrivata, sotto forma di un proscioglimento davanti al gup Ezia Maccora, mentre per i due controllori gli atti sono stati restituiti alla Procura per la citazione diretta a giudizio.

Tutto avviene il 29 marzo 2010, nel primo pomeriggio: al mattino il senegalese, ipovedente e invalido all'85 per cento, era stato in ospedale per una visita oculistica, quindi aveva raggiunto a piedi la stazione. Da lì, per tornare a casa sua in zona Celadina, l'uomo aveva atteso l'autobus della linea 7: una volta salito – è il suo racconto – aveva cercato a fatica (viste le sue condizioni fisiche) di raggiungere l'obliteratrice per regolarizzare il biglietto, ma due controllori che si trovavano a bordo lo avevano quasi subito apostrofato in malo modo per il biglietto non ancora timbrato.

Ne era nata una discussione (durante la quale per altro il senegalese aveva obliterato il suo biglietto), i cui toni si erano fin da subito accesi, tanto che dalle parole si sarebbe anche passati ai fatti, prima a bordo dell'autobus e poi, una volta raggiunta via Gleno, anche in strada. Proprio mentre la lite era in corso lì, era transitata una donna in auto che, notando il senegalese a terra con uno dei due controllori sopra di lui a tenerlo bloccato, si era fermata: aveva prima allertato i carabinieri di Bergamo e poi apostrofato i due controllori, chiedendo spiegazioni.

Di fatto la lite era stata fermata dall'arrivo dei militari e ne erano nate denunce reciproche: i due controllori, di 52 e 55 anni, rimasti contusi (rispettivamente giudicati guaribili in 15 e 5 giorni), avevano sporto denuncia per resistenza (in servizio sono pubblici ufficiali) e lesioni, mentre da parte dell'extracomunitario era scattata la denuncia per violenza privata e lesioni (1 giorno la prognosi per lui). Sulla vicenda erano state raccolte anche alcune testimonianze, quindi nei confronti di tutti e tre era stato chiesto il rinvio a giudizio.

Il senegalese, difeso dall'avvocato Raffaele Sala, in udienza preliminare nelle scorse settimane è stato prosciolto dalle accuse, mentre per i due controllori – assistiti dall'avvocato Roberto Bruni – gli atti sono tornati in Procura: il reato di violenza privata, infatti, non prevede l'udienza preliminare, ma la citazione diretta a processo (non ancora avvenuta).

Tiziano Tista

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