Giovani al lavoro la domenica?
Don Poli: «Addio alle relazioni»

«Frequentano le lezioni universitarie dal lunedì al sabato, e la domenica lavorano al supermercato. Immagino che non resti molto tempo per coltivare le relazioni sociali, forse in Facebook oppure al posto di studiare...». Lo dice don Poli, direttore del Centro diocesano.

«Frequentano le lezioni universitarie dal lunedì al sabato, e la domenica lavorano al supermercato. Immagino che non resti molto tempo per coltivare le relazioni sociali, forse in Facebook oppure al posto di studiare...».

È una riflessione a voce alta quella di don Francesco Poli, direttore del Centro diocesano per la pastorale sociale di Bergamo dopo aver letto dell'iniziativa del Gruppo Pam di proporre ai giovani un lavoro part time la domenica pomeriggio nei 130 supermercati sul territorio italiano (tra cui anche quello di via Camozzi).

«Non voglio esprimere nessun giudizio di valore, intendiamoci, e neppure restringere la riflessione a un discorso esclusivamente cristiano, o della Messa domenicale - continua -: qui si tratta di domandarci un po' tutti cosa vogliamo e la questione delle aperture dei negozi la domenica e del lavoro festivo entra nel nodo della questione».

Un tema a cui la diocesi dedicherà la giornata del Primo Maggio, la festa dei lavoratori. Proprio il Centro diocesano per la pastorale sociale sta inviando in questi giorni a tutti i parroci una locandina per aprire la discussione per «i cristiani e i cittadini consum-attori».

«Senza la domenica - recita lo slogan - non possiamo vivere» corredato da un segnale stradale di divieto «domenicale» ad avvicinarsi al carrello della spesa. Un messaggio chiaro: per la sopravvivenza delle relazioni, che costituiscono la natura stessa dell'uomo, forse è meglio archiviare il lavoro domenicale di negozi e centri commerciali e con essi dello shopping.

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