Chiusura anticipata degli asili
le minoranze danno battaglia

I conti dell'Istituzione dei servizi alla persona si reggono instabili e pericolanti come un castello di sabbia. I servizi sono sì garantiti, ma al limite, perché «basterebbe qualche maternità in più o la caduta di un tetto per doverli rivedere» spiega Gaspare Passanante, dirigente dell'Istituzione.

I conti dell'Istituzione dei servizi alla persona si reggono instabili e pericolanti come un castello di sabbia. I servizi sono sì garantiti, ma al limite, perché «basterebbe qualche maternità in più o la caduta di un tetto per doverli rivedere» spiega Gaspare Passanante, dirigente dell'Istituzione.

La parola d'ordine è razionalizzare, anche per compensare l'ammanco statale di 1 milione 142 mila euro, gran parte del taglio operato dall'amministrazione di 1 milione 260 mila euro su un bilancio 2012 da 10 milioni 338 mila euro (rispetto agli 11 milioni 598 mila euro del 2011). A compensare i tagli, maggiori entrate, dovute all'aumento delle tariffe sulle palestre (del 30%) e gli spazi del Polaresco (del 20%) e la revisione delle rette degli asili, «fatte secondo un sistema di benchmarking e uno studio approfondito», spiega Danilo Minuti, assessore all'Istruzione e politiche giovanili.

Ed è proprio sul nuovo sistema di rette che si arena la discussione della IV commissione consiliare. Per «la mancata chiarezza di alcuni punti» i rappresentanti dei gruppi di minoranza si astengono dal voto, che risulta favorevole per l'intera maggioranza. Le minoranze portano sul tavolo le proprie perplessità, numeri alla mano. Cuore della discussione l'ultima ora di servizio presso gli asili, dalle 16,30 alle 17,30 per la quale le famiglie dovranno pagare dal 5 al 10% in più, in base alla fascia Isee.

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