Gorle, Santina e Gioelle sfrattate
Dopo un mese ancora senza casa

E' trascorso quasi un mese da quando Santina Ronsisvalle e sua figlia Gioelle di Gorle sono state sfrattate, ma finora non hanno ricevuto ancora un'abitazione nonostante le rassicurazioni di allora e la prima posizione nella graduatoria stilata dall'Aler.

E' trascorso quasi un mese da quando Santina Ronsisvalle e sua figlia Gioelle di Gorle sono state sfrattate, ma finora non hanno ricevuto ancora la casa nonostante le rassicurazioni di allora e la prima posizione nella graduatoria dell'Aler.

Intanto per stamattina alle 11 l'Associazione Inquilini Assegnatari di Bergamo ha convocato la stampa davanti al Comune di Gorle.

«Esasperate dalla situazione disumana che stanno vivendo - scrive una nota dell'Associazione - lanciano domani mattina un'iniziativa simbolica davanti al Comune».

«Una concittadina, invalida al 90%, e sua figlia, entrambe disoccupate, il 29 marzo 2012 sono state sfrattate per morosità incolpevole dalla casa in cui vivevano - prosegue il comuniato -. La famiglia già dal 2009 aveva presentato domanda per le case popolari, ma si era vista escludere dalle graduatorie a causa di un errore formale. In seguito a un ricorso presentato a marzo 2012 sono state riammesse al bando, posizionandosi al primo posto della graduatoria per le case popolari nel comune di Gorle».

«L'amministrazione comunale e il sindaco Filisetti in primis, in vista dell'imminente sfratto, dovevano semplicemente accelerare l'assegnazione dell'alloggio già disponibile, che spetta di diritto a Santina e Gioelle. Invece, oltre a perdere continuamente tempo e lasciare una famiglia per strada, l'amministrazione sceglie di svendere il patrimonio pubblico, nello specifico un appartamento in via Piave 15 e uno in via Libertà 1, alloggi che potrebbero essere utilizzati per i residenti del comune di Gorle in difficoltà economica, sociale e di salute. Sollecitato dal sindacato inquilini AS.I.A. a prendersi le proprie responsabilità, il comune decide alla fine, in attesa della definitiva assegnazione che comunque tarda ad arrivare, di pagare il soggiorno alla famiglia in un albergo».

«La scelta lascia sconcertati ancora una volta - conclude la nota -: l'Amministrazione anziché assegnare rapidamente l'alloggio già pronto per essere abitato dalla famiglia che ne ha diritto decide invece, con l'unico intento di umiliarla, di pagare due strutture destinate a persone con disagio sociale, una diurna e una notturna, preferendo sperperare denaro pubblico senza alcun motivo. Il Comune non è in grado di gestire questa come altre emergenze e cerca di nascondere la propria inadeguatezza inventando soluzioni inefficaci. L'amministrazione comunale di Gorle smetta di sprecare tempo e denaro dei suoi cittadini, faccia il suo dovere, proceda immediatamente con l'assegnazione dell'alloggio già destinato».

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