Fu vittima del boia di Bolzano
Bruciata la targa alla memoria

Atti vandalici contro la targa alla memoria di Bortolo Pezzutti collocata sulla rampa Matteotti a Lovere. Aveva solo 18 anni, Bortolo, la vigilia di Natale del 1944, quando fu arrestato dai militi della Tagliamento e consegnato ai tedeschi, che lo deportarono nel campo di concentramento di Bolzano.

Atti vandalici contro la targa alla memoria di Bortolo Pezzutti collocata sulla rampa Matteotti a Lovere. Aveva solo 18 anni, Bortolo, la vigilia di Natale del 1944, quando fu arrestato dai militi della Tagliamento e consegnato ai tedeschi, che lo deportarono nel campo di concentramento di Bolzano.

Dopo mesi di sevizie e torture, la vigilia di Pasqua del ‘45 venne trucidato da Michel Seifert, il boia di Bolzano. La sua colpa fu un fazzoletto rosso annodato al collo.

Nella notte tra sabato e domenica la targa è stata incendiata: «Un atto vigliacco e deplorevole – commenta Gabriella Riva, nipote di Pezzutti –: è come se l'avessero ucciso due volte. Accade sempre qualcosa di spiacevole e sdegnoso poco prima della ricorrenza della Liberazione. Chi commette queste azioni meschine non ha argomenti per dialogare in maniera civile».

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