Il 30enne morto dopo una lite
Il rivale finisce sotto inchiesta

È omicidio preterintenzionale l'ipotesi di reato dell'inchiesta aperta sulla morte di Davide Battaglia, 30 anni, di Brembate Sopra. Un fascicolo che ora contiene pure il nome di un indagato: quello di D. O., l'operaio che aveva litigato con la vittima.

È omicidio preterintenzionale l'ipotesi di reato dell'inchiesta aperta sulla morte di Davide Battaglia, 30 anni, di Brembate Sopra. Un fascicolo che da lunedì 14 maggio contiene pure il nome di un indagato: quello di D. O., l'operaio trentunenne di Almenno S. Salvatore che, durante un litigio scoppiato tre ore prima del decesso, aveva aggredito la vittima.

In questo caso è più che mai di garanzia l'avviso recapitato al giovane: il pm Carmen Santoro lo ha iscritto a modello 21 per consentirgli di nominare un consulente durante l'autopsia in programma mercoledì 16 maggio agli Ospedali Riuniti di Bergamo.

Oggi in Procura verrà conferito l'incarico all'anatomopatologo, che avrà il compito di risalire alle reali cause della morte di Davide Battaglia. Il legale di D. O. ha già annunciato la nomina di un esperto che seguirà l'esame autoptico per conto della difesa. C'è da capire se le lesioni riportate durante la lite dal trentenne di Brembate Sopra abbiano inciso sul decesso oppure se siano altre le origini.

A cominciare dalle precarie condizioni di salute di Battaglia, che ultimamente era sottoposto a delle cure. La lite era scoppiata alle 17 di venerdì in via Sorte a Brembate Sopra, a duecento metri dalla casa in cui Davide viveva con i genitori Mario e Anna.

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