Il Pd «vota» per il Comunale
«Meglio di un nuovo stadio»

Il Pd «vota» per la ristrutturazione del vecchio stadio comunale e sostiene che una riqualificazione dell'impianto esistente è meglio della costruzione del nuovo stadio a Grumello al Piano. In una conferenza stampa ha spiegato il perché, in cinque punti.

Il Pd «vota» per la ristrutturazione del vecchio stadio comunale e sostiene che una riqualificazione dell'impianto esistente è meglio della costruzione del nuovo stadio a Grumello al Piano. In una conferenza stampa ha spiegato il perché, in cinque punti.

Al primo posto - hanno spiegato il segretario cittadino del Partito democtatico Nicola Eynard, la capogruppo a Palazzo Frizzoni Elena Carnevali, il consigliere provinciale Filippo Simonetti e Luca Gibellini della direzione provinciale - è stato messo il risparmio del suolo, quello che sarebbe necessario per costruire il nuovo stadio.

La seconda ragione è legata a una migliore accessibilità del vecchio stadio: anche perché, sostiene il Pd, il progettato Parco dello Sport non è supportato da una adeguata progettazione infrastrutturale.

Poi c'è il rapporto con i quartieri: la riqualificazione del vecchio stadio per il Pd sarebbe l'occasione per una rigenerazione anche di tutte le aree circostanti il Comunale di viale Giulio Cesare.

La quarta ragione della presa di posizione del Partito democratico è legata anche al fatto che, costruendo un nuovo stadio, poi si aprirebbe il capitolo della destinazione del vecchio stadio. Un intervento richiederebbe comunque nuovi e consistenti investimenti qualsiasi sia la destinazione che potrebbe essere scelta.

Infine per il Pd l'investimento sul Parco dello Sport è di tipo faraonico, insostenibile anche sul piano economico.

Presentando i cinque punti, il Pd cittadino ha confermato di conoscere i problemi e i disagi che la presenza di uno stadio nel cuore della città spesso comporta, anche in relazione all'ordine pubblico. Ma il calcio che il Pd vede è quello di un evento pensato e organizzato soprattutto per le famiglie. Forse è un sogno, ma sognare è anche un diritto.

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