Lavoratori Equitalia, i sindacati
«Una categoria criminalizzata»

Organizzate a livello territoriale ma nella stessa giornata in tutto il Paese, lunedì 21 maggio si terranno le assemblee dei lavoratori di Equitalia (nella Bergamasca 80 lavoratori): al centro del dibattito le contestazioni e gli episodi di violenza di carattere terroristico.

Organizzate a livello territoriale ma nella stessa giornata in tutto il Paese, lunedì 21 maggio si terranno le assemblee dei lavoratori di Equitalia, la società per azioni a totale capitale pubblico (51% in mano all'Agenzia delle entrate e 49% all'Inps) incaricata dell'esercizio dell'attività di riscossione nazionale di tributi e contributi.

A Bergamo i circa 80 lavoratori delle 5 sedi (quelle del capoluogo, di Treviglio, Clusone, Ponte San Pietro e Romano di Lombardia) sono chiamati a partecipare dalle ore 8.15 alle 10.30 di lunedì mattina all'assemblea convocata negli uffici provinciali dalle organizzazioni sindacali di categoria, Fisac-Cgil, Fiba-Cisl, Fabi, Dircredito, Snalec-Sinfub, Ugl Credito e Uilca-Uil.

I temi al centro del dibattito, come si legge in una nota unitaria delle segreterie nazionali, saranno «le contestazioni e gli episodi di violenza di carattere terroristico nei confronti delle società del gruppo Equitalia e dei suoi dipendenti oltre che il ruolo sociale dell'attività di riscossione ed il miglioramento del rapporto coi contribuenti».

«Si tratta della prima serie di assemblee organizzata su questo tema contemporaneamente in tutt'Italia - ha sottolineato Alberto Sveldezza, Rsa della Fisac-Cgil in Equitalia di Bergamo. «Si è resa necessaria, visto che la questione dei rischi per i lavoratori è diventata macroscopica. È opportuno un confronto tra i lavoratori, perché possano mettere sul piatto paure e apprensioni, è utile per capire e far emergere richieste o proposte specifiche, per migliorare la sicurezza ma anche per trovare un canale più autentico di comunicazione che superi la disinformazione fatta passare da alcuni media».

«C'è chi pensa che i lavoratori di Equitalia siano coloro che hanno la responsabilità delle tasse nel Paese, è evidente che esiste una stortura, una criminalizzazione sbagliata della categoria. Qualche giorno fa, ad esempio, sono comparse scritte offensive sui muri della sede centrale di Bergamo, non siamo tranquilli».

L'obiettivo delle assemblee in tutto il Paese è quello di avviare il confronto con i lavoratori per individuare e realizzare le migliori condizioni volte alla tutela della loro incolumità. Le segreterie nazionali dei sindacati di categoria hanno anche diffuso una serie di linee guida, con spunti e proposte di discussione per le assemblee: si va dall'analisi del contesto socioeconomico (la crisi e la tendenza storica all'elusione e all'evasione fiscale alimentata da scelte politiche dell'ultimo decennio come condoni fiscali e edilizi e banalizzazione del dovere fiscale da parte dei politici) all'atteggiamento dei mass media (i sindacati di categoria parlano di «strumentalizzazioni giornalistiche» che hanno impedito ai cittadini di capire «compiutamente il ruolo ed il valore sociale dell'attività di riscossione dei tributi. Legare l'attività di riscossione ai suicidi ed alla chiusura delle aziende come recentemente è avvenuto è opera di meschino sciacallaggio»).

Nelle assemblee si parlerà soprattutto di sicurezza dei lavoratori: è stato recentemente sottoscritto, ad esempio, l'accordo quadro sulla videosorveglianza a cui dovranno fare riferimento incontri da avviarsi al più presto nelle aziende per valutare le problematica specifiche della sicurezza sui posti di lavoro nelle diverse realtà territoriali. Andranno valutati i sistemi di difesa passiva adeguando alle nuove esigenze, ove necessario, le misure di protezione per uffici e sportelli.

«Constatiamo con amarezza la difficoltà di rappresentare sui media le ragioni dei lavoratori - scrivono, infine, le segreterie nazionali di Fisac-Cgil, Fiba-Cisl, Fabi, Dircredito, Snalec-Sinfub, Ugl Credito e Uilca-Uil. «I numerosi tentativi realizzati dimostrano che tali nostre ragioni non riscuotono alcun interesse, mentre vengono privilegiate notizie eclatanti e la ricerca di facile consenso. Si è pertanto convenuto di rivolgerci alle Istituzioni per le quali svolgiamo quotidianamente la nostra attività».

«In questa direzione sono state impostate una lettera al capo del governo e al presidente della Repubblica, ricevendo riscontri, e una richiesta di incontro al presidente Mario Monti finalizzata a rappresentargli le preoccupazioni dei lavoratori per la quale non è ancora pervenuto alcun riscontro. Stiamo lavorando con l'obiettivo di realizzare a breve un'iniziativa pubblica che sviluppi ed approfondisca i temi del significato dell'attività di riscossione, degli sviluppi possibili del settore, e delle iniziative volte al miglioramento del rapporto tra Contribuenti e Lavoratori».

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