Saffioti risponde al Pd sui Riuniti:
«Presa una gran cantonata»

«Il Pd ha preso una cantonata, scavalcato il Consiglio comunale». Il vice presidente del Consiglio regionale Carlo Saffioti commenta così la richiesta, avanzata dagli esponenti del Pd bergamasco, di sospendere l'iter per la vendita dell'area dei «vecchi» Ospedali Riuniti.

«Il Pd ha preso una cantonata, scavalcato il Consiglio comunale». Il vice presidente del Consiglio regionale Carlo Saffioti commenta così la richiesta, avanzata dagli esponenti del Pd bergamasco, di sospendere l'iter per la vendita dell'area dei «vecchi» Ospedali Riuniti.

«Il Pd ha preso una cantonata, la proposta è irrealizzabile e dannosa» dichiara Saffioti che rincara la dose: «Si sono comportati scorrettamente, scavalcando il Consiglio comunale e rivolgendosi direttamente alla Regione per un'iniziativa che riguarda i bergamaschi. Eppoi il paradosso: mentre a Milano Pisapia dà il suo beneplacito alla privatizzazione di un'area pubblica (le strade occupate dal centro sociale Macao), a Bergamo la Sinistra torna alle sue vecchie radici ideologiche, proponendo il massimo di intervento pubblico. Mi sa che sono un po' confusi».

«Mi pare inopportuno – continua Saffioti –proporre che un'area così grande venga mantenuta “in mano pubblica”, laddove la tendenza generale, volta a ridurre i costi, è quella di mettere sul mercato i beni non strumentali alle funzioni pubbliche. Ma il punto è un altro: la proposta del Pd farebbe un gran danno a Bergamo: pur di avere la luna ci lascerebbe nella palude». Secondo Saffioti, infatti, «gratta gratta, sotto le belle parole degli esponenti del centrosinistra bergamasco c'è il vuoto: si parla di “studiare l'indizione di un concorso internazionale di idee”, di “ipotizzare interventi” regionali in accordo con gli altri enti. Ma con quali risorse? Non c'è uno degli enti che dovrebbero essere coinvolti che oggi non soffra di una carenza di fondi anche per fronte alle più banali manutenzioni, e la situazione non migliorerà nel prossimo futuro».

«Inseguire i sogni – dice ancora Saffioti – ci porterebbe a bloccare tutto per anni, con un impatto negativo per tutta la cittadinanza, che si troverebbe il degrado sotto casa. Il realismo delle proposte e l'onestà di mantenere gli impegni presi senza creare dissesti dovrebbero essere il minimo sindacale dell'etica politica».

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