Scopre che la figlia si droga
Mamma incastra gli spacciatori

Ha visto la propria figlia sedicenne stare male, deperire, e poi ha scoperto ammanchi di preziosi in casa: ha pensato alla droga e, una volta avuta conferma, prima ha messo la ragazza in una comunità di recupero e poi si è improvvisata detective.

Ha visto la propria figlia sedicenne stare male, deperire, e poi ha scoperto ammanchi di preziosi in casa: ha pensato alla droga e, una volta avuta conferma, prima ha messo al sicuro la ragazza inserendola in una comunità di recupero e poi, decisa ad andare fino in fondo, si è improvvisata detective. E pure con una buona dose di intuito e iniziativa: tanto che con due distinte denuncie ha incastrato i due fornitori di ecstasy della figlia.

Per questo motivo A. G., 25 anni, già con due precedenti per spaccio al dettaglio e quindi con contestata l'aggravante della recidiva, è stato condannato con rito abbreviato a quattro anni e quattro mesi di reclusione, oltre a 18 mila euro di multa; pena più bassa e patteggiata invece per il complice, S. C., 21 anni, incensurato: per lui un anno e otto mesi di reclusione, con il beneficio della pena sospesa.

Tutto comincia a fine 2010, quando la mamma, 34 anni di Bergamo, vedova e con una figlia, all'epoca sedicenne, si rende conto che in casa le mancano alcuni gioielli e, con il trascorrere del tempo, si rende conto che la figlia sta ogni giorno peggio: il sospetto che subito si affaccia nella sua mente è la possibilità che la ragazza faccia uso di droga. Le analisi non lasciano spazio a dubbi e la madre si improvvisa detective.

La droga, scopre, la figlia la acquistava quando andava nella discoteca Bolgia, a Dalmine, con le amiche, in particolare durante le serate “hardcore”: uno dei fornitori sarebbe stato proprio il 25enne. Non si ferma alle indagini, stampa tutte le conversazioni trovate e le porta direttamente alla Squadra Mobile di Bergamo, denunciando la situazione mentre la figlia viene inserita in una comunità di recupero.

Per avere tutti i dettagli leggi L'Eco di Bergamo del 19 maggio

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