Bergamo con il pensiero a Brindisi
Studenti al Falcone e sul Sentierone

Sono circa 150 le persone che si sono riunite al liceo linguistico Falcone di Bergamo: studenti e alcune personalità politiche e cittadine. Molti i ragazzi di tutte le scuole: prima al Falcone e poi alla vedovella sul Sentierone.

Sono circa 150 le persone che si sono riunite davanti al liceo linguistico Falcone di Bergamo: tanti studenti e alcune personalità politiche e cittadine. Molti ragazzi di tutte le scuole hanno accolto l'invito di un momento di commemorazione dopo il tragico fatto di Brindisi. Presenti molte personalità: da Antonio Misiani (Pd) a Giorgio Gori, da Matteo Rossi (Pd) a Maurizio Martina (Pd), fino Gabriele Sola (IdV), Vanni Maggioni della Cisl. E poi Elena Carnevali, Sergio Gandi, Giacomo Angeloni, Alberto Vergalli e il consigliere provinciale del Pdl Matteo Oriani, i segretari provinciali di Cgil e Cisl Luigi Bresciani e Ferdinando Piccinini.

Alcuni ragazzi, alcuni di questi visibilmente scossi, hanno contestato a gran voce l'attentato mafioso, presenti alcune famiglie. Qualcuno ha portato dei fiori bianchi, per ricordare la ragazza morta nella mattinata davanti alla sua scuola.

L'idea di riunirsi davanti all'istituto intitolato a Falcone è stata del Partito Democratico di Bergamo che, subito dopo i fatti di Brindisi, ha invitato i cittadini e tutti gli altri partiti «a partecipare alle iniziative organizzate spontaneamente sabato 19 maggio, alle ore 17, davanti alla scuola Falcone e alle ore 18 intorno alla vedovella per un presidio di solidarietà verso la città e gli studenti di Brindisi, e di ferma condanna di quest'ignobile attentato».

Chi si è ritrovato al liceo Falcone ha poi raggiunto a piedi, intorno alle 18, la vedovella sul Sentierone. «Bisogna ricordare quanto il nostro Paese abbia già pagato alla violenza; bisogna affermare con forza che la violenza ci ruba il futuro; bisogna isolare, con i comportamenti e con la chiarezza delle parole, chi coglie l'occasione dalle debolezze della nostra democrazia non per riformarla ma per minarne le fondamenta - spiegano dal partito -. Il Pd sollecita ad ogni livello una risposta unitaria delle forze civiche, politiche e sociali a presidio della democrazia, della libertà di ciascuno, della serenità nella vita comune dei cittadini».

Numerose le organizzazioni e le associazioni che hanno aderito. Tra queste il Coordinamento provinciale Libera Bergamo, i Circoli Legambiente Bergamo, gli Amici di Libera di Caravaggio, la Cisl e la Cgil, le Agende rosse Bergamo, il Presidio di Libera «Gaetano Giordano e Rita Atria» di Almenno San Salvatore. «Quello che è successo a Brindisi è come se fosse avvenuto all'entrata di ogni scuola elementare, media o superiore presente sul territorio nazionale - spiega la Cgil di Bergamo -. Oggi l'Istituto Morvillo - Falcone è il nome di tutte le nostre scuole italiane. Perchè quei ragazzi sono i nostri studenti, i nostri giovani che ogni mattina entrano nel luogo dove imparano a costruire il presente e il futuro del nostro Paese e colpendo loro hanno colpito tutti gli studenti italiani. Questo, come ogni gesto violento, deve essere non solo condannato ma deve provocare la reazione di tutti noi. Dobbiamo urlare a chiunque si permette di toccare i nsotri ragazzi - mafia o terrorismo che sia - in modo vigliacco, scegliendo persone innocenti, colpendo nel mucchio, che noi non abbiamo paura di chi si muove nel buio, di chi si permette di decidere della vita di altre persone, di chi sceglie deliberatamente un luogo cosi prezioso e unico come ogni scuola deve essere. Siamo vicini ai ragazzi colpiti e a coloro che hanno visto con i loro occhi il dolore, la morte, le urla dei loro amici. Abbracciamo in silenzio i genitori di Melissa e dei ragazzi che stanno lottando tra la vita e la morte».

Poi un appello per lunedì: «Chiediamo agli studenti e ai docenti degli istituti scolastici bergamaschi che lunedi mattina al suono della prima campanella tutti si fermino sul cancello all'entrata di ogni istituto ed in silenzio entrino nelle loro aule. Nell'arco della mattinata in ogni classe, docenti e studenti, si fermino a riflettere per capire, per comprendere il 'peso' di un gesto cosi violento e inutile, ma soprattutto per condividere il significato e il valore di un luogo "sacro" come è la scuola, un luogo che non deve mai essere "colpito" ma protetto e custodito contro l'arroganza, la prepotenza, la stupidità e ogni forma di violenza».

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