Indagini sulla morte di Nakki
Droga comprata al parco Siad

Si starebbero concentrando attorno al parco Siad, un parco pubblico di Osio Sotto, le indagini per la morte di Nakky Di Stefani, il diciannovenne di Mariano di Dalmine ucciso da un cocktail di droghe la notte del 30 aprile scorso alla discoteca «Bolgia» di Osio Sopra.

Gli inquirenti hanno ascoltato numerosi amici del diciannovenne per riuscire a risalire alla persona che gli aveva fornito la droga, in particolare la pasticca di ecstasy, che ne ha provocato il decesso seguito al malore che l'aveva colto all'interno del locale notturno, ora chiuso per 30 giorni (dal 2 maggio) su disposizione della questura. E se il pusher non è ancora stato rintracciato, sembrerebbe invece abbastanza certo il luogo dove lo stesso Nakky potrebbe aver comprato la droga poi consumata all'interno della discoteca. Si tratterebbe per l'appunto di un parco pubblico di Osio Sotto, distante alcuni chilometri dal «Bolgia» e dove, stando alle testimonianze raccolte anche attraverso Facebook, si è appreso che il diciannovenne si sarebbe recato prima di andare in discoteca in quella drammatica notte. Nakky, come lui stesso aveva scritto sul proprio profilo del noto social network, era già stato male, in passato, durante un'altra nottata trascorsa in un locale notturno e probabilmente, stando a quanto lui stesso aveva scritto, il diciannovenne aveva già fatto uso di droga. La notte del 30 aprile il mix di ecstasy, cannabis e amfetamine, sommato a una probabile miocardia congenita, ne ha provocato il decesso.

Quanto al «Bolgia», il titolare Tonino Vecchi ha provveduto a presentare ricorso al Tar contro la chiusura disposta dal questore, tra l'altro non a seguito della morte di Nakky, bensì per altri tre precedenti episodi: due liti nel parcheggio e un blitz della polizia nel locale notturno, durante il quale era stata trovata della droga a terra.