La Street parade divide
anche Comune e questura

La Street parade divide anche Comune e questore. Se l'Amministrazione comunale parla di gravissimi episodi di vandalismo e annuncia che gli organizzatori dovranno risarcire i danni, il questore Ricciardi smentisce che ci siano stati problemi di ordine pubblico. Clicca per commentare la Street Parade

Gli organizzatori della Street Parade dovranno risarcire i danni per gli oneri sostenuti dalla collettività bergamasca: è quanto è stato deciso lunedì 21 maggio dall'Amministrazione comunale, dopo un incontro a porte chiuse tra il sindaco Franco Tentorio, l'assessore alla Sicurezza Cristian Invernizzi e il comandante della polizia locale Paolo Cianciotta.

Diverse le accuse lanciate agli organizzatori, tra cui, in primis, quella di non aver rispettato la vera natura dichiarata della manifestazione, ossia quella di essere un corteo itinerante. Oltre a segnalare numerosi episodi negativi (otto ricoveri d'urgenza, tre accoltellamenti, un arresto, utilizzo di alcolici e droghe, offese al decoro urbano e danni al sedime stradale e a due autovetture), Palafrizzoni parla di «gravissimi episodi di vandalismi, disturbo alla quiete pubblica, ubriachezza molesta e imbrattamento della città»: episodi per i quali la Street Parade non si potrà più ripetere.

Senza contare le numerose segnalazioni da parte dei cittadini, che «hanno subito gravi limitazioni al diritto di circolazione e sono stati costretti a vivere in una città non rispettosa delle norme e delle leggi, che devono essere uguali per tutti».

Una lettura diversa quella della questura. «Vietare la manifestazione di sabato sarebbe stato controproducente per l'ordine pubblico», sostiene il questore Vincenzo Ricciardi, che ha accettato di fare il punto «non per fare polemica - avverte - ma per alcune precisazioni».

«Innanzitutto - chiarisce Ricciardi - il questore e il prefetto non rilasciano alcuna autorizzazione per le manifestazioni, è l'articolo 17 della Costituzione che le autorizza. Il questore ne prende atto, tramite preavviso da parte degli organizzatori. Se poi ravvisa seri motivi di ordine e sicurezza pubblica, allora può vietare. Ma occorre valutare bene le conseguenze di un divieto, che poi va fatto rispettare».

«Siamo sicuri - si chiede il questore - che i ragazzi non sarebbero scesi ugualmente in piazza? Avremmo poi dovuto far rispettare il nostro divieto, forse avremmo avuto anche scontri o feriti. Invece tutto sommato - rileva Ricciardi - grossi problemi di ordine pubblico non ce ne sono stati: un paio di auto lievemente danneggiate e quattro litigi con feriti lievi».

«Intendiamoci - sottolinea il questore - non condivido la Street Parade, ma penso che avrei fatto male a vietarla: i problemi e le conseguenze, come mi insegna l'esperienza, sarebbero stati maggiori. Eventualmente, c'è tutto il tempo di procedere sanzionando i comportamenti illeciti e le violazioni amministrative».

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