«Ho pagato la tassa rifiuti?
Sì. Allora sono un fesso»

«Ho pagato la tassa rifiuti? Sì. Allora sono un fesso». È la prima cosa che vi verrà in mente dopo aver letto che il Comune, siccome non riesce a beccare chi non paga, ha deciso - per recuperare il gettito - di aumentare la tariffa a chi già paga.
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«Ho pagato la tassa rifiuti? Sì. Allora sono un fesso». È la prima cosa che vi verrà in mente dopo aver letto che il Comune, siccome non riesce a beccare chi non paga, ha deciso - per recuperare il gettito - di aumentare la tariffa a chi già paga.

La decisione è emersa dall'incontro della 1ª Commissione consiliare del Comune di Bergamo. Ed è stata subito polemica, con le opposizioni all'attacco. «Se la prendono tutti con Equitalia - ha commentato Nadia Ghisalberti, della Lista Bruni - ma noi siamo peggio: chiediamo di più a chi ha già pagato».

L'ex sindaco Roberto Bruni ha aggiunto: «È come se, perché la gente non paga le sanzioni, si decidesse di aumentare il costo della multa».

Le cifre
I numeri dicono che il 6 per cento dei residenti in città non paga la Tia, la tariffa di igiene ambientale. Così in due anni il Comune ha perso introiti per la bella cifra di 2,2 milioni di euro. Poco consola il fatto che l'anno scorso 900 mila euro siano stati recuperati grazie agli accertamenti.

Ora pagano gli onesti
Per far fronte ai mancati introiti Palazzo Frizzoni ha deciso - invece di premiare i cittadini onesti, che pagano e che fanno diligentemente la raccolta differenziata - di creare un fondo di garanzia per tappare il buco di bilancio.

E come si finanzia il fondo di garanzia? Coi soldi di chi ha già pagato e che ha sempre pagato: gli onesti si ritroveranno così un aumento della Tia del 3,2% (1,6 per ogni anno). La scusa ufficiale è quella del recupero dell'inflazione. La realtà invece suona di presa in giro: e poco consola il fatto che il Comune abbia confermato che i controlli a tappeto continueranno.

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