«Dirottava i pazienti nel suo studio»
Chirurgo a processo per concussione

Avrebbe «dirottato» i pazienti dall'ospedale di Treviglio al suo studio privato per piccoli interventi di chirurgia plastica. Questa l'accusa con cui è a processo un chirurgo, ora in pensione e attivo come consulente nella stessa struttura. 

Due episodi di concussione tentata e due consumata secondo la pubblica accusa, normale attività da libero professionista e su scelta del paziente secondo la difesa: due posizioni nettamente contrapposte quelle che si sono presentate ieri mattina nell'udienza preliminare che vede come imputato Theodoro Vourlas, 65 anni, nato in Grecia ma residente a Vaprio d'Adda, chirurgo all'ospedale di Treviglio, ora in pensione e attivo come consulente nella stessa struttura ospedaliera, assistito dall'avvocato Giuseppe Villa di Treviglio.

Ieri mattina si è svolta la prima fase dell'udienza, con rito abbreviato davanti al giudice per l'udienza preliminare Bianca Maria Bianchi, ed è cominciato l'interrogatorio del medico, che terminerà il prossimo 29 maggio. Di fatto gli episodi contestati sarebbero quattro, due consumati e due tentati (una sola delle presunte vittime compare come parte civile): in tutti i casi, secondo l'accusa, il professionista (che all'epoca dei fatti, il 2010, già non era più dipendente dell'ospedale, dove ha lavorato per anni nel reparto di Otorinolaringoiatria, ma solo collaboratore esterno) avrebbe falsamente prospettato ai pazienti l'impossibilità di effettuare un particolare intervento, o quanto meno di riuscire a farlo entro tempi ragionevoli, convincendoli quindi a effettuare l'intervento privatamente nel suo studio medico, e quindi a pagamento. Due avrebbero fatto proprio questo, pagando rispettivamente 270 e 300 euro. Gli altri due non avrebbero acconsentito alla proposta del medico, che è specialista in chirurgia plastica e ricostruttiva. Le persone offese sono di Treviglio, Romano e Dalmine.

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