Niente violenza sulla fidanzatina
Test Dna: lei s'era inventata tutto

Aveva denunciato il fidanzato per violenza sessuale: ora, dopo un anno e mezzo di processo, l'esame del Dna – incompatibile col suo – ha scagionato il giovane da tutte le accuse, facendolo assolvere con formula piena. La ragazza s'era inventata tutto.

Aveva denunciato il fidanzato per violenza sessuale: ora, dopo un anno e mezzo di processo, l'esame del Dna – incompatibile col suo – ha scagionato il giovane da tutte le accuse, facendolo assolvere con formula piena.

Nei guai è finita proprio lei, l'accusatrice, una studentessa dell'Isola all'epoca sedicenne. Assolvendo il ragazzo con la formula «perché il fatto non sussiste», il collegio del Tribunale di Bergamo presieduto dal giudice Giovanni Petillo ha infatti mandato gli atti alla Procura dei minori di Brescia (lei non è ancora maggiorenne) perché valuti se procedere contro la ragazza per calunnia.

Nella sua requisitoria era stato lo stesso pm Carmen Pugliese a chiedere l'assoluzione, con la formula dubitativa, del giovane, ventenne operaio dell'Isola difeso dagli avvocati Michele Cesari e Matteo Faggioli.

La presunta violenza sarebbe avvenuta in un posteggio la sera del 16 novembre 2010, ma la vicenda era venuta alla luce qualche giorno dopo: la giovane aveva lamentato perdite di sangue dalle parti intime dovute a una presunta violenza. Ma s'era inventata tutto.

Leggi i dettagli su L'Eco di Bergamo del 26 maggio

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