Tricolori a mezz'asta il 2 giugno
La protesta parte da Spirano

«Il Tricolore del mio Comune il 2 giugno sarà a lutto e invito gli altri sindaci a fare altrettanto». Giovanni Malanchini, primo cittadino di Spirano, lancia la proposta su Facebook. «Fuori dal municipio la bandiera è già a mezz'asta».

«Il Tricolore del mio Comune il 2 giugno sarà a lutto e invito gli altri sindaci a fare altrettanto». Giovanni Malanchini, primo cittadino di Spirano, lancia la proposta su Facebook. «Fuori dal municipio la bandiera è già a mezz'asta in segno di lutto per l'Emilia, ma la manterrò così anche il giorno della Festa della Repubblica».

Provocazione? Protesta? Il sindaco del Carroccio va dritto al casus belli: «Non condivido la decisione del governo e della Presidenza della Repubblica di non annullare la parata del 2 giugno. Sarà più sobria, promettono. Costerà sempre milioni di euro e soprattutto, mentre migliaia di persone soffrono a causa del sisma, qualcuno festeggerà con le marcette militari. Condivido l'appello di tanti sindaci, di ogni colore politico, da nord a sud, di sospendere una manifestazione che indigna tutti. C'è ancora tempo per rimediare, spero che ci ripensino».

Il messaggio è chiaro. Sul web è partita la crociata per chiedere il rinvio della parata del 2 giugno a Roma. Anche Roberto Maroni sul suo profilo Facebook ha lanciato l'appello al presidente Napolitano: «Annulli la maxi-parata, la sostituisca (se proprio serve) con una sobria manifestazione nel cortile del Quirinale e devolva i tanti quattrini così risparmiati alle famiglie colpite dal terremoto. Le chiedo un gesto di solidarietà concreta invece di tante chiacchiere governative».

Pure Malanchini non usa giri di parole: «L'Anci ha deciso di sospendere la manifestazione. Nonostante i problemi dei Comuni siano tanti, oggi la priorità e per i soccorsi ai terremotati. Questione di sensibilità». Intanto la sua proposta sta raccogliendo adesioni. «Tricolori a lutto su tutti gli edifici pubblici fino al 2 giugno», scrive Daisy Pirovano, sindaco di Misano Gera d'Adda: «Questa non è una protesta politica, ma di rabbia. Si impegnino le forze armate dove veramente servono ora...». Aderiscono alla proposta di Malanchini Matteo Salvini e il sindaco di Dalmine Claudia Terzi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA