Terremoto: i nostri vigili del fuoco
nelle case pericolanti di Cavezzo

Protezione civile, Anpas, alpini e non solo. Anche i Vigili del fuoco di Bergamo, organizzati nella colonna mobile regionale, sono partiti alla volta del Modenese, sabato scorso, facendo tappa a Cavezzo: un paese di circa settemila abitanti.

Protezione civile, Anpas, alpini e non solo. Anche i Vigili del fuoco di Bergamo, organizzati nella colonna mobile regionale, sono partiti alla volta del Modenese, sabato scorso, facendo tappa a Cavezzo: un paese di circa settemila abitanti.

Undici uomini, scesi in Emilia con sei automezzi, tanta forza di volontà, e guidati dal loro coordinatore Cristiano Comotti. «La situazione è particolarmente critica, circa il 30% degli edifici ha subito danni enormi, mentre un altro 20% è stato intaccato più lievemente».

E se l'area al centro piccolo centro storico è stata posta in isolamento, l'altra metà del paese resta comunque a rischio. «Le scosse non terminano mai - racconta Comotti -, sono lievi, ma sufficienti a scatenare il panico». «La gente ha abbandonato nelle proprie case documenti, oggetti di valore e altri effetti personali necessari per la vita di tutti i giorni. Noi entrano negli edifici e cerchiamo di restituire alle persone ciò che il terremoto ha tolto loro».

Ma non è tutto. Attraverso l'utilizzo di un'autoscala vengono effettuati anche interventi speciali, come lo smantellamento di comignoli e ringhiere pericolanti. «Accanto a noi operano anche ditte specializzate nella demolizione, che hanno il compito di mettere in sicurezza il paese». Il passo successivo sarà un censimento delle aeree e delle strutture agibili per la popolazione.

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