Truffa da oltre un milione di euro
Due arresti a Romano di Lombardia

Operazione della Guardia di Finanza di Bergamo nella giornata di venerdì 1° giugno: le Fiamme Gialle hanno eseguito due misure cautelari di arresti domiciliari nei confronti di due italiani per i reati di truffa, bancarotta fraudolenta e tributaria.

Operazione della Guardia di Finanza di Bergamo nella giornata di venerdì 1° giugno: le Fiamme Gialle hanno eseguito due misure cautelari di arresti domiciliari nei confronti di 2 cittadini italiani, S.S. 47 anni, residente nel bergamasco e Z.F., 49 anni, residente in Milano, per i reati di truffa, bancarotta fraudolenta e tributaria.

Le indagini, dirette e coordinate dalla Procura della Repubblica orobica, hanno condotto all'emissione di queste misure cautelari che, da diversi anni in sede locale, non venivano applicate per il reato di bancarotta. L'indagine trae origine da alcune querele presentate per il reato di truffa da parte di 7 aziende, operanti nel settore del commercio di abbigliamento anche di importanti e noti marchi, nei confronti di una società di Romano di Lombardia.

Tale azienda, nel corso del 2010, dopo preliminari e piccoli acquisti regolarmente saldati con il solo scopo di conquistare la fiducia dei propri fornitori, aveva deciso di approvvigionarsi di ingenti quantitativi di capi di vestiario, i cui pagamenti però venivano effettuati con assegni bancari post-datati, tutti rimasti insoluti. La tecnica utilizzata dai due soggetti, S.S., amministratore di diritto, e Z. F., amministratore di fatto della società di Romano di Lombardia, consisteva nel fare provvista della merce “a costo zero”, in quanto proveniente da truffa avendo effettuato i pagamenti con assegni insoluti, e rivendere i prodotti a prezzi fortemente concorrenziali, anche sotto-costo, non facendo transitare gli incassi nella contabilità aziendale.

In tal modo i 2 arrestati hanno determinato, con la distrazione di beni facenti parte del patrimonio sociale (consistenti in capi d'abbigliamento, accessori di pelletteria, arredi e denaro) per un ammontare complessivo di 1 milione 150 mila euro, la chiusura dell'attività ed il fallimento della società nel marzo del 2011. Inoltre, per il solo anno 2010, sono stati sottratti al Fisco elementi attivi di reddito per un ammontare superiore al milione e mezzo di euro.

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