Pd e Lista Bruni su Bergamo 2019:
fallimento, ma si può collaborare

Il Pd e la lista Bruni intervengono sul tema della candidatura di Bergamo a Capitale Europea della Cultura e sui recenti sviluppi, con il project maneger Bertollini licenziato dopo un'intevista «scomoda», parlando di fallimento e dicendosi comunque disponibili a collaborare.

Il Pd e la lista Bruni intervengono sul tema della candidatura di Bergamo a Capitale Europea della Cultura e sui recenti sviluppi, con il project maneger Bertollini licenziato dopo un'intevista «scomoda», parlando di fallimento della prima fase e dicendosi comunque disponibili a collaborare a certe condizioni. Ecco il comunicato stampa.

«Ora che non è più possibile nascondere lo scetticismo della città e il fallimento nel coinvolgimento del mondo imprenditoriale, appare evidente tutta la debolezza di una candidatura presentata dalla sola amministrazione comunale, priva di partner pubblici e privati e ancora mancante dell'idea forte a sostegno della candidatura a Capitale Europea della Cultura».

«Un pesante scambio di accuse tra l'assessore alla Cultura e Riccardo Bertollini, project manager della candidatura a capitale Europea della Cultura scelto dalla stessa Sartirani, chiude questa prima pasticciata fase dell'iter. Avevamo segnalato errori, rinvii e poca trasparenza dell'amministrazione che hanno segnato il delicato processo di coinvolgimento degli operatori culturali, sociali ed economici della città e i partner con cui avviare un progetto di dimensione europea e di impatto durevole sulla città e i cittadini».

«Mentre saltavano per un "susseguirsi di problematiche amministrative e organizzative" gli appuntamenti a Bruxelles per la presentazione del dossier (che ancora non sappiamo se esiste), Sindaco e giunta non si sono persi un'occasione per farsi belli con la candidatura in ogni loro discorso. Un susseguirsi di conferenze stampa e persino inviti a ministri per ribadire pubblicamente che tutto procedeva bene ("al ministero dei Beni culturali ci hanno detto che siamo molto avanti, sia in termini di capacità culturale, sia d'impresa": Riccardo Bertollini, conferenza stampa del 12 marzo)».

«Pure lo sbandierato appoggio della Regione Lombardia è svanito quando anche Mantova ha presentato la sua candidatura. Non meravigliamoci quindi se la città non crede a questa che è rimasta una candidatura solo di apparenza e di facciata. Un'amministrazione che ancora non è riuscita ad esprimere un'idea forte a sostegno della candidatura, incapace di fare rete sul territorio e che taglia del 20% i fondi dalla cultura, può essere credibile e convincente?».

«Rimaniamo tuttavia convinti che ricominciare si può e si deve, ma occorre azzerare tutto e ripensare il metodo. Sbaglia l'assessore alla cultura che ancora ieri ha dichiarato: "Il progetto lo fa l'amministrazione e poi chiede la condivisione". Questo a nostro parere è un approccio sbagliato ed è grave che dopo il fallimento di questa prima fase l'assessore lo riproponga come via da seguire. Occorre dare vita a un'associazione o fondazione che coinvolga enti pubblici, forze economiche, università e attori culturali del territorio che scelgano insieme il project manager della candidatura, che in questo modo non avrà difficoltà a rapportarsi con loro. Dovrà seguire la nomina di un comitato scientifico in grado di costruire un progetto innovativo in equilibrio tra il finanziamento e il programma e in grado di valorizzare e potenziare le opportunità già vive e vitali, la storia di Bergamo e di proiettarla verso il futuro con il coinvolgimento della città tutta».

«E deve essere chiaro che, come raccomanda l'Unione Europea, l'organismo di gestione e la direzione artistica non devono dipendere dai politici del momento Con questa premessa di metodo noi ribadiamo il nostro impegno alla collaborazione».

I consiglieri comunali
Partito democratico Lista Bruni

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