Bruni: «Ripartiamo da Porta Sud
se vinciamo le elezioni 2014»

«I tempi sono prematuri per parlare di candidati sindaci, ma in politica mai dire mai». Roberto Bruni, ex sindaco di Bergamo e attuale capogruppo dell'omonima lista a Palafrizzoni parla delle prossime amministrative e dei temi cruciali della città.

«I tempi sono prematuri per parlare di candidati sindaci, ma in politica mai dire mai». Roberto Bruni, ex sindaco di Bergamo e attuale capogruppo dell'omonima lista a Palafrizzoni parla delle prossime amministrative e dei temi cruciali della città davanti alle telecamere di Bergamo tv.

Ed è subito campagna elettorale. Dalle parole di Bruni sono già chiari i cavalli di battaglia del centrosinistra alle prossime amministrative. Tra questi, la ripresa del progetto di Porta Sud: «Porta Sud era fondamentale per la città e l'intero territorio - afferma Bruni -. È vero che scontiamo la crisi, ma credo che si debbano immaginare altri momenti in cui si esce dalla stessa crisi, con nuovi progetti pronti per cavalcare la congiuntura positiva».

«Il progetto oggi è relegato in una stanzina a Palafrizzoni, vicino al piantone. Per uscire dalla situazione di stallo serve unità di intenti della compagine sociale composta da Comune e Provincia di Bergamo, Camera di Commercio e Ferrovie dello Stato. Il centrosinistra deve credere nella ripresa di Porta Sud nel programma elettorale. Non ha senso farla morire poco alla volta».

Sulla questione aeroporto Bruni si «toglie un sassolino dalla scarpa» e prende posizione. L'aeroporto non «dovrà crescere più in termini di numero di voli»: «Tutti i candidati sindaci hanno sempre detto di non voler superare i 68.570 movimenti - afferma Bruni -. Quando però siamo arrivati in Consiglio comunale per chiedere di non sforare il limite la maggioranza ha votato contro. Va bene lo sviluppo dell'aeroporto, fondamentale per l'accessibilità al capoluogo e per i posti di lavoro, ma non ci deve essere uno sviluppo incontrollato con il superamento del limite dei movimenti».

Affrontato anche il tema della «bergamaschità» di Sacbo: «Credo che occorra un coordinamento degli aeroporti lombardi per dare a ciascuno una vocazione precisa - afferma Bruni -. Ma prima deve venire il piano industriale e poi quello societario, un processo lungo nel tempo. Da qui si potrebbe pensare ad una diversa compagine societaria, ma adesso deve essere rifiutato un assalto alla dirigenza».

Il giudizio sull'amministrazione Tentorio è critico, ma concede l'attenuante della stretta del Patto di stabilità: «Amministrare una città di questi tempi è un'impresa, questo è scontato - precisa Roberto Bruni –- Mi pare però che questa Giunta sia immobile, si limita alla gestione dell'ordinaria amministrazione, senza coraggio e inventiva».

Il chiaro riferimento è alle opere pubbliche: «La Gamec, il parcheggio sotto l'ex parco Faunistico, la risalita a Città Alta e la stazione, sono le quattro grandi opere nel programma elettorale della maggioranza. Ma sfido a vederne una a firma Tentorio. C'è una situazione di incapacità di progettare. La stessa spending review ha operato tagli ma non mirati».

Sul botta e risposta tra l'assessore alla Cultura Claudia Sartirani e l'ormai ex project manager per la candidatura di Bergamo Capitale della cultura, Riccardo Bertollini, l'avvocato Bruni va oltre e propone la tempestiva creazione di un comitato: «Sono critico e molto preoccupato - afferma -. Si tratta di un progetto interessante per la città e abbiamo assistito in questi giorni a uno scambio violento tra il project manager e l'assessore alla Cultura Claudia Sartirani. Questa è la dimostrazione di come è stato sbagliato il metodo. È stata presa una strada sbagliata, adesso bisogna mettere mano immediatamente a un comitato con tutte le forze culturali vive del territorio che dimostrano di credere nel progetto».

Sui temi squisitamente politici, l'avvocato Bruni mette da parte una possibile candidatura a sindaco, ma conferma la disponibilità a migrare verso il Parlamento: «non dipende da me, anche se qualche segnale di attenzione c'è». Descrive Giorgio Gori come un «compagno di strada» e come uno dei possibili candidati, «ma assieme a lui ne ce ne sono molti altri e altre».

Ed esce il nome di Elena Carnevali, consigliere del Pd ed ex assessore alle Politiche Sociali della Giunta Bruni: «Stimo e apprezzo la scelta fortemente motivata e generosa di Gori di spendersi per la città e credo sia un acquisto positivo del centrosinistra» afferma Bruni, ma allo stesso tempo ammette che «il suo approdo sulla scena politica bergamasca è riuscito a creare qualche malumore» e che non per forza dovrà essere «la figura principale del centrosinistra a Bergamo».

Diana Noris

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