Stasera la festa degli studenti
Il «Bolgia» senza l'open bar

Il titolare del Bolgia snocciola dati Asl per spiegare che «i genitori bevono 8 volte più dei figli, ma non se ne parla. Uno studio dell'Asl rileva che, nel 2009, 36 milioni e 594 mila persone hanno bevuto alcolici, ovvero il 68,5% della popolazione».

La scuola è finita ed è tempo di feste per gli studenti. Al contestato «Bolgia» di Osio Sopra la festa si apre questa sera, dalle 21,30, anch'essa è rivolta a tutti gli studenti delle scuole superiori della Bergamasca: in programma uno «schiuma party» in pista, mentre la consumazione al bar sarà a pagamento, come riferito dai titolari, dopo le polemiche dei giorni scorsi.

Alcuni genitori avevano infatti chiesto l'intervento delle autorità dopo aver letto su Facebook e sulle locandine dell'iniziativa «Bevi gratis tutti i drink che vuoi tutta la notte».

A fine aprile proprio al Bolgia si era sentito male il diciannovenne Nakky Di Stefani, poi morto in ospedale per un mix di alcol e droghe connesso a una malformazione congenita. Era seguito un mese di chiusura del locale, disposto dalla questura in realtà per altri tre episodi: due risse nel parcheggio e un sequestro di droga durante un blitz della stessa polizia. Tutte motivazioni che hanno spinto, giovedì mattina, il pm Carmen Pugliese ad aprire il fascicolo per far luce sulla festa di stasera.

Intanto Tonino Vecchi, titolare del Bolgia, snocciola dati Asl per spiegare che «i genitori bevono 8 volte più dei figli, ma non se ne parla». E aggiunge in una nota: «Uno studio dell'Asl di Bergamo rileva che, nel 2009, 36 milioni e 594 mila persone hanno bevuto alcolici, ovvero il 68,5% della popolazione e tra loro il 27% una bevanda al giorno. Lo studio spiega che il consumo di alcol riguarda soprattutto i soggetti di 25-74 anni e citando 976 soggetti in carico al Sert divisi per età: l'1% ha meno di 19 anni, il 5% tra 20 e 29, il 28% tra 30 e 39, il 30% tra 40 e 49, il 23% tra 50 e 59 e il 14% oltre i 60 anni. Ne consegue che i casi acclarati relativi ai giovani frequentatori delle discoteche tra i 16 e i 24 anni non possono che rappresentare il 3%, mentre la percentuale degli adulti, genitori tra i 40 e i 59 anni, è pari al 26/27%. Secondo l'Asl di Bergamo, quindi, gli adulti, parte dei quali anche genitori, bevono alcol otto volte più dei loro figli. Ma di questo non si parla».

Prosegue il titolare del Bolgia: «L'articolo 30 della Costituzione dice che "è diritto e dovere dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli", ma questi genitori che assumono alcolici, oltre a criticare il divertimento giovanile e le discoteche, quale educazione ed esempio possono dare? Questi adulti che ai giovani lasceranno solo debiti e ai quali hanno tolto il lavoro e soprattutto i sogni, dovrebbero stare solo in silenzio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA