Tangenziale est, al via i lavori
Sarà l'innesto della Brebemi

Dopo Pedemontana e Brebemi è arrivato anche il momento della Teem: partiranno lunedì i lavori di costruzione della Tangenziale est esterna di Milano. La cosa sarà festeggiata a Palazzo Isimbardi (sede della Provincia di Milano), alle 14,30, con una cerimonia a cui è prevista anche la partecipazione del ministro a Sviluppo economico, Infrastrutture e Trasporti Corrado Passera. Anche se i suoi cantieri non si vedranno in territorio bergamasco, non si può dire che l'infrastruttura non interessi ai bergamaschi. Senza la Teem infatti il traffico in uscita nel Milanese dalla Brebemi finirebbe nei campi di Melzo. Con la Teem verrà convogliato sulle provinciali Rivoltana e Cassanese grazie alle quali poi potrà raggiungere Milano.

La Teem, che costerà due miliardi di euro, non sarà però solo una strada a servizio della Brebemi. Dalla società Tangenziale esterna spa, che sarà sua concessionaria per cinquant'anni, è stata progettata con il principale scopo di sgravare dal traffico le tangenziali già esistenti nell'area milanese: è stato calcolato che sarà percorsa da 70 mila veicoli al giorno.

Ma che cos'è la Teem? Viene chiamata tangenziale, ma è di fatto un'autostrada. Percorrerla comporterà quindi il pagamento di un pedaggio. I 32 chilometri del suo tracciato collegheranno, in verticale da nord a sud, il casello autostradale di Agrate Brianza dell'A4 con quello di Melegnano dell'A1; attraverserà tre province (Milano, Monza e Brianza, Lodi) e 34 comuni mettendo in collegamento la via Padana superiore e le provinciali Cassanese, Rivoltana e Paullese; l'apertura al traffico è prevista per il 30 aprile 2015 in tempo per l'Expo. Questa però non sarà l'unica scadenza che dovrà rispettare il Consorzio costruttori Teem, il contraente generale a cui la società Te spa ha affidato la costruzione della tangenziale. Entro la fine del 2013 dovrà completare l'«Arco Teem»: è il tratto della Teem, lungo 7,3 chilometri, che servirà alla Brebemi per convogliare il suo traffico su Rivoltana e Cassanese.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 10 giugno