Tassa del Consorzio bonifica:
tre paesi ora sono esenti, a metà

Difficilmente le tasse sono argomento gradito, a meno che si parli di abolirle. Così ha riscosso successo l'idea nata due anni fa a un cittadino di Ponteranica - in occasione della pulizia del Rio Morla - e poi proposta in Comune e infine approdata in Regione.

Difficilmente le tasse sono argomento gradito, a meno che si parli di abolirle. Così ha riscosso successo l'idea nata due anni fa a un cittadino di Ponteranica - in occasione della pulizia del Rio Morla - e poi proposta in Comune e infine approdata in Regione.

Ora, a beneficiarne, sono tre Comuni: Villa d'Almè, Sorisole e la stessa Ponteranica, che dal 2012 dicono addio all'annuale tariffa del Consorzio di Bonifica, entrata in vigore ai primi del Novecento sotto forma di Decreto Regio.

«Si tratta di una tassa con la quale lo Stato copre le spese dei lavori di bonifica di una determinata area - spiega il sindaco di Ponteranica Cristiano Aldegani (Lega Nord) - come la sicurezza idraulica, la gestione delle acque destinate all'irrigazione, ma anche la tutela del patrimonio ambientale ed agricolo».

Da questa tassa, però, il decreto prevede che siano esenti le aree di montagna, e un'attenta analisi fatta dall'ufficio tecnico del Comune ha rilevato che Ponteranica risulta «parzialmente montuosa».

«In base a questo abbiamo sottoposto alla Regione Lombardia la questione - spiega il geometra Stefano Stecchetti - e abbiamo attestato le nuove linee di confine per ridefinire l'ambito irriguo».

Tutto su L'Eco di Bergamo dell'11 giugno

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