Stop alla crescita senza regole
Palafrizzoni «ammonisce» Orio

Volare sì, ma non così in alto da andare oltre le regole. Da Palafrizzoni parte un altolà allo sviluppo senza regole dell'aeroporto: «Le regole ci sono e vanno rispettate, altrimenti niente crescita», ammonisce l'assessore all'Ambiente.

Volare sì, ma non così in alto da andare oltre le regole del gioco. Da Palafrizzoni parte un altolà allo sviluppo senza regole dell'aeroporto di Orio: «Le regole ci sono: si chiamano curve isofoniche, approvate nel novembre 2010. Vanno rispettate, altrimenti niente crescita», ammonisce l'assessore all'Ambiente, Massimo Bandera.

«Esigiamo che Sacbo sia altrettanto brava sul versante ambientale, e non solo su quello del mercato». Al che da Orio si potrebbe replicare che, proprio sul primo versante, sono stati previsti 22 milioni di euro per le opere d'insonorizzazione e climatizzazione delle abitazioni che rientrano nelle tre fasce individuate dalle curve: in particolare nella A e nella B, considerato che nella C ci possono stare solo ed esclusivamente attività connesse in modo funzionale allo scalo.

«Il problema è proprio questo: chiediamo a Sacbo comportamenti più virtuosi e non solo interventi di mitigazione» spiega Bandera. Perché da un primo esame dell'andamento delle curve isofoniche 2011, non tutto è andato benissimo. La relazione dettagliata sarà presentata alla Commissione aeroportuale a fine mese, ma qualche dato emerso nell'ultima riunione ha messo sul «chi va là» Palafrizzoni.

In particolar modo, quello del cosiddetto «busy day»: trattasi del peggior giorno dell'anno in termini di attività aeroportuale, individuato sulla media delle tre settimane di maggior traffico.

Tutto su L'Eco di Bergamo del 16 giugno

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