Bergamo, licenziati in crescita:
in un anno aumentati del 24 %

Leggermente al di sotto della media regionale, ma comunque in crescita del 24,45%. È il dato sui licenziamenti nella nostra provincia nei primi 5 mesi dell'anno, in aumento rispetto all'analogo periodo dell'anno scorso. È la fotografia della Cgil Lombardia.

Leggermente al di sotto della media regionale, ma comunque in crescita del 24,45%. È il dato sui licenziamenti nella nostra provincia nei primi cinque mesi dell'anno, in aumento rispetto all'analogo periodo dell'anno scorso.

È la fotografia scattata dalla Cgil Lombardia, che mette in evidenza come da gennaio a maggio le persone che hanno perso il posto di lavoro nella nostra regione sono 31.685. Di queste 10.306 (+13% rispetto ai primi cinque mesi del 2011) sono lavoratori licenziati da aziende che occupano più di 15 dipendenti; 21.299 (+33%) sono lavoratori licenziati da aziende che occupano fino a 15 dipendenti; mentre i restanti 80 (+115%) sono lavoratori frontalieri, ovvero coloro che hanno la residenza in Italia, ma lavorano in Svizzera.

«Si tratta di dati significativi e preoccupanti che testimoniano di come in molte realtà la cassa integrazione non sia stata in grado di salvaguardare l'occupazione o di evitare la chiusura - sottolinea Giacinto Botti della segreteria della Cgil Lombardia -. Il tasso di disoccupazione lombardo è in crescita continua e ha ufficialmente superato il 6%».

In Bergamasca i licenziamenti aumentano nelle imprese di piccole dimensioni (+39,53%), mentre nelle medie e grandi aziende si assiste ad un calo del 3,92%.

Dati e commenti su L'Eco di Bergamo del 16 giugno

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