«Grande serietà negli sci club:
gli abusi non sono tollerabili»

Dissociarsi da «questi episodi», e tutelare il lavoro dei molti che agiscono «con serietà e impegno dentro e fuori i campi da sci». È l'obiettivo di un comunicato diramato dalla presidenza provinciale della Fisi di Bergamo.

Dissociarsi da «questi episodi», e tutelare il lavoro dei molti che agiscono «con serietà e impegno dentro e fuori i campi da sci». È l'obiettivo di un comunicato diramato dalla presidenza provinciale della Fisi (la Federazione degli sport invernali) di Bergamo.

La nota arriva dopo la notizia di un maestro di sci di squadre agonistiche femminili accusato (l'udienza preliminare è in programma per settembre) di violenza sessuale su minore perché avrebbe avuto rapporti sessuali – seppur consenzienti – con ragazzine sotto i 16 anni. A scoprire la vicenda è stato il padre di una delle ragazze: era così scattata la denuncia e dunque l'inchiesta.

Ora la Fisi interviene per «esprimere la propria posizione al riguardo dei deplorevoli episodi riportati dalla stampa locale. Ciò al fine di tutelare l'operato e l'attività che viene svolta con serietà e impegno dentro e fuori i campi da sci e di gara dalle numerose società aderenti alla Federazione».

Si parte da un punto fermo: «Chi si avvicina allo sport, ancor più se giovane adolescente, deve essere posto nelle condizioni migliori per poterlo svolgere nel pieno rispetto della persona e delle regole. Lo sci club può diventare una seconda famiglia e comunque un ambiente serio ove si fa sport e si socializza in perfetta armonia e rispetto reciproco. Non sono comprensibili né tollerabili casi di abuso di potere da parte di tutto il team, tantomeno un comportamento scorretto e lesivo della dignità degli atleti da parte degli istruttori, di preparatori e dell'intero staff tecnico. I valori dello sport e di chi lo pratica ai vari livelli devono essere posti al centro della nostra attività ed attenzione».

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