Pubblicità ingannevole a Bergamo
Sventate truffe da milioni

Una piccola clausola che vincolava a pagare inserzioni pubblicitarie su internet. L'Adiconsum di Bergamo ha sventato una truffa milionaria ai danni di alcune parrocchie e scuole materne parrocchiali della Bergamasca, sei in totale.

Nel 2011 alcune parrocchie e scuole materne parrocchiali della Bergamasca - 6 in totale -, avevano ricevuto dalla società Avron con sede in Bratislava un modulo da compilare e firmare, recante l'intestazione «Registro del mercato nazionale», con il quale si chiedeva di inserire i dati commerciali dell'ente per una «rilevazione dei dati commerciali». Il modulo poteva facilmente confondersi con quello fornito recentemente per il censimento, inducendo quindi in errore i firmatari.

Fra le molte clausole, scritte in miniatura, una riportava la sottoscrizione di un'inserzione pubblicitaria su Internet, dietro il pagamento di € 1.271,00 annui per tre anni, per un totale di € 3.800,00. La Camera di Commercio si dichiarava totalmente estranea alla vicenda. Nel frattempo l'Autorità garante della Concorrenza e del Mercato sanzionava la Società Avron per  100 mila euro perché il messaggio pubblicitario contenuto nel modulo era ingannevole e quindi illecito, vietandone quindi l'ulteriore diffusione del modulo.

La Avron, nonostante questa sanzione, ha continuato con lettere intimidatorie a sollecitare il pagamento alle parrocchie e alle scuole materne, «minacciandole» in caso di mancato versamento della somma richiesta, di agire giudizialmente. «Su incarico della Adasm (Associazione degli Asili e Scuole Materne) di Bergamo – racconta oggi Eddy Locati, segretario generale di Adiconsum Bergamo -, con l'intervento dell'avv. Corrado Benigni, abbiamo risolto questa truffa ai danni delle parrocchie e delle scuole materne, mediante una complessa attività stragiudiziale, che si è conclusa con un accordo per la risoluzione consensuale dei contratti sottoscritti dalle ignare vittime, e lo storno di tutte le fatture emesse dalla società, con notevole risparmio di denaro per i truffati»

Nel 2011 anche alcune imprese della bergamasca avevano ricevuto il medesimo modulo e gli avvocati dell'Unione Bergamasca Consumatori si sono attivati per poter risolvere il caso, promuovendo una causa civile contro Avron S.r.o, mediante atto di citazione il 13 settembre 2011, con prima udienza il 15 maggio 2012. «A due giorni dall'udienza, uno studio legale incaricato da Avron S.r.o. ha contattato i nostri legali chiedendo un accordo per la risoluzione consensuale dei contratti sottoscritti dalle ignare vittime, e lo storno di tutte le fatture emesse dalla società - fanno sapere dall'Unione Bergamasca Consumatori -. Ha inoltre riconosciuto una cifra modesta a titolo di rimborso delle spese legali sostenute».

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