Contestato anche Landini (Fiom)
E il ministro è entrato dal retro

Giovani del centro sociale Pacì Paciana, Rsu Fiom della Same Treviglio e i dissidenti della Piaggio di Pontedera, operai di aziende come la Fiber. Sono loro, schierati a ridosso del teatro Donizetti, il comitato di accoglienza per il ministro Elsa Fornero.

Sono partiti intorno alle 13.30 dal piazzale della stazione ferroviaria di Bergamo: i manifestanti si sono poi ritrovati sul Sentierone con i rappresentanti di altri gruppi politici, come Rifondazione e associazioni.

Il corteo era composto da circa 150 persone «armate» di petardi, fischietti e fumogeni rossi. Numerosi gli slogan contro il governo e contro il ministro, ma anche contro il leader della Cgil, Susanna Camusso.

Al teatro Donizetti l'intervento del ministro del Lavoro Elsa Fornero è previsto per le 15. A Bergamo presente anche il presidente nazionale di Confindustria, Giorgio Squinzi. Come previsto nessuna «zona rossa» per isolare i manfestanti – sono attesi in circa 300 – che si riuniranno in piazza Vittorio Veneto.

I manifestanti hanno trovato transenne e polizia già schierata, ma gli agenti hanno poi ripiegato verso il teatro e i manifestanti si sono avvicinati. Intorno alle 14.50, all'arrivo del segretario generale della Fiom Maurizio Landini, i manifestanti lo hanno aspramente contestato, chidendo con slogam e fischi uno sciopero generale. Con lui nel Donizetti sono entrati Mirko Rota ed Eugenio Borella, delle segreterie regionali e provinciali, e Giorgio Airaudo, segretario della Fiom piemontese.

Alle 15 il ministro Fornero ha scelto di entrare nel teatro dalla porta laterale, non incontrando così i manifestanti che la aspettavano davanti al Donizetti e che intorno alle 17 hanno lasciato la zona del Sentierone, mentre l'incontro, all'interno, era ancora in corso.