Stazione, Polfer a mezzo organico
E la notte resta scoperta

Dovrebbero essere in 26, invece sono solo in 14. E visto che non possono fare miracoli, gli agenti della polizia ferroviaria di Bergamo fanno il possibile: garantiscono una presenza in stazione di 18 ore al giorno, dalle 7 del mattino all'una di notte.

Dovrebbero essere in 26, secondo le previsioni organiche ministeriali (previsioni si fa per dire: il decreto è del 1989), invece sono solo in 14. E visto che non possono fare miracoli, gli agenti della polizia ferroviaria di Bergamo fanno il possibile: garantiscono una presenza in stazione di 18 ore al giorno, dalle 7 del mattino all'una di notte, suddivisi in tre turni.

La notte (dall'una alle 7 del mattino) resta scoperta. Una cosa è certa: è dai numeri che si deve partire per per ragionare di sicurezza alla stazione. L'argomento è caldo: negli ultimi mesi i treni in sosta sono diventati rifugio di fortuna per senzatetto. E la polemica sulla sicurezza è letteralmente esplosa dopo l'incendio doloso dei vagoni avvenuto nella notte di mercoledì 13 giugno, su cui ancora sono in corso indagini. Gli agenti della polizia ferroviaria della stazione di Bergamo sono circa la metà di quelli che dovrebbero essere. Non si sta meglio a Treviglio, dove gli agenti dovrebbero essere 14 e invece sono solo 7. La carenza di personale ha indotto tre anni e mezzo fa l'amministrazione centrale e i sindacati a concordare la soppressione del turno di notte della Polfer alla stazione di Bergamo, per concentrare le forze disponibili nell'arco della giornata. Gli agenti lavorano dalle 7 del mattino all'una di notte, divisi in tre turni: dalle 7 alle 13, dalle 13 alle 19 e dalle 19 all'una. Per tre giorni alla settimana, inoltre, vengono affiancati da personale dell'esercito. A volte, a causa di ferie o imprevisti, è capitato che il turno serale (dalle 19 alle 1) della Polfer sia saltato per mancanza di personale. La scelta di concentrare le forze nel servizio diurno e serale ? non avendo organico anche per la notte ? è dettata dalla logica: la stazione di Bergamo di giorno è frequentata da migliaia di persone e il presidio fisso degli agenti è indispensabile. Di notte, invece, i treni a Bergamo non viaggiano.

È vero che a Brescia gli agenti della Polfer fanno anche il turno di notte, così come avviene a Milano Centrale e Lambrate, ma l'organico dei «cugini» bresciani è doppio rispetto a Bergamo e, inoltre, a Brescia (che si trova sulla linea Milano-Venezia) c'è movimento di treni «h 24». Peraltro il turno di notte non viene effettuato neppure nelle stazioni delle altre realtà provinciali lombarde. In caso di emergenze legate alla sicurezza, intervengono le volanti della questura. Ma secondo i sindacati di polizia, che pur denunciano la penuria d'organico della Polfer, occorre distinguere: «Non si possono ridurre i problemi sociali a questioni di polizia», è il parere di Luigi Menditto, segretario provinciale del Siulp. «L'incendio del treno - commenta Menditto - è un caso isolato ed eccezionale. Secondo noi non è corretto parlare di emergenza sicurezza in stazione. C'è il problema dei senzatetto che, così come quello dei writers che imbrattano i treni, coinvolge tutte le stazioni italiane. Ma non si può mettere tutto nello stesso calderone e ridurre problemi sociali, come quello dei clochard, in questioni di sicurezza. Ad ogni modo, è bene che i cittadini sappiano che le forze sono quelle che sono, non c'è ricambio e non ci sono assunzioni. Ci sono solo 14 agenti sui 26 previsti nel 1989».

E i vigilantes con i cani impiegati da Trenord in orario notturno e poi dichiarati inidonei dalla Prefettura? L'azienda li aveva ingaggiati proprio per garantire un minimo di controllo notturno. Secondo la Prefettura questi sorveglianti non sono titolati per svolgere il servizio, che quindi è stato sospeso. «La Prefettura - recitava un comunicato di Trenord dal tono ironico - ha quindi elaborato un piano per il presidio e la vigilanza dell'intera area? La situazione è fuori controllo».

Intanto proseguono le indagini sull'incendio. La direzione privilegiata sembra essere quella di un rogo provocato da qualcuno che gravita nell'ambiente dei balordi. Fiamme che potrebbero essere state appiccate, forse, proprio per ritorsione contro quei vigilantes che, anche la notte stessa del rogo, avevano allontanato alcuni abusivi dai convogli.

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